Riferimento bibliografico

Peñalvo JL, et al. Effectiveness of workplace wellness programmes for dietary habits, overweight, and cardiometabolic health: a systematic review and meta-analysis. doi.org/10.1016/S2468-2667(21)00140-7

In sintesi

Una recente revisione sistematica con meta-analisi ha riassunto e quantificato l’effetto sulle abitudini alimentari, l’antropometria e i marcatori di rischio cardiometabolico di 121 programmi multi intervento di promozione della salute sul lavoro, basati su prove scientifiche accumulate in interventional trials pubblicati negli ultimi 30 anni.

Il contesto e il punto di partenza

Il posto di lavoro offre un’opportunità unica nella prevenzione della salute, poiché gli adulti vi trascorrono la maggior parte delle ore di veglia dei giorni feriali. Sia l’Assemblea Mondiale della Sanità nel 2004 che l’incontro delle Nazioni Unite sulla prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili nel 2011 hanno invitato il settore privato a promuovere ambienti favorevoli e programmi di benessere nei luoghi di lavoro per incentivare comportamenti salutari tra i lavoratori. Nel 2017, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato i programmi di benessere sul posto di lavoro come uno tra i best-buy per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili, compresa la salute mentale.

Le caratteristiche dello studio

Per condurre lo studio, gli autori hanno seguito le linee guida PRISMA e hanno cercato nei principali database, dal 1 gennaio 1990 al 30 giugno 2020, articoli con un disegno di studio controllato che valutassero programmi di benessere multi intervento sul posto di lavoro. I programmi avrebbero dovuto essere basati su due o più componenti di intervento mirate al miglioramento della salute, come l’uso di messaggi educativi, interventi alimentari presso la mensa aziendale o i distributori automatici, promozione dell’uso delle scale, incentivi finanziari, migliore accessibilità o sconti per abbonamenti in palestra. Le misure di outcome includevano fattori alimentari, misure antropometriche e fattori di rischio cardiometabolico. Gli effetti combinati sono stati calcolati mediante una meta-analisi condotta utilizzando un modello a varianza inversa a effetti casuali e sono state valutate potenziali fonti di eterogeneità e bias di studio.

I risultati ottenuti

La maggior parte dei 121 studi inclusi nello studio è stata pubblicata a partire dal 2010. Tra gli studi identificati, il 68% era rappresentato da studi randomizzati controllati e il resto da studi quasi-sperimentali che confrontavano gli interventi del programma di benessere sul posto di lavoro con un gruppo di controllo ai quali veniva somministrato un trattamento abituale o un intervento meno intensivo.

Le stime aggregate dell’effetto, ovvero del cambiamento indotto dai programmi di benessere sul posto di lavoro su abitudini alimentari, misure antropometriche e parametri clinici, hanno mostrato: aumento dell’assunzione di frutta e verdura, diminuzione dell’assunzione di grassi totali e grassi saturi, riduzione di BMI, peso corporeo e circonferenza vita. Miglioramenti significativi sono stati identificati in tutti i fattori di rischio cardiometabolico. Le meta-regressioni multivariate corrette per confronti multipli hanno suggerito che l’offerta di opportunità alimentari più sane sembra essere una componente di intervento rilevante per il miglioramento dei lipidi nel sangue, in particolare del colesterolo LDL. Sono stati riscontrati potenziali effetti causati da studi di ridotta dimensione campionaria o bias di pubblicazione per l’assunzione di frutta e verdura, frutta o verdura e grassi saturi, BMI, peso corporeo, pressione sanguigna sistolica, colesterolo LDL, trigliceridi e colesterolo totale. Pertanto, gli autori hanno provveduto ad aggiustare tali effetti mediante l’uso del metodo trim-and-fill. Così facendo, rimanevano significativi solo i cambiamenti indotti nell’assunzione di frutta, nel BMI e nel peso corporeo.

Limiti dello studio 

La qualità dello studio è stata valutata utilizzando un sistema di punteggio precedentemente stabilito sulla base di cinque criteri: progettazione dello studio, valutazione dell’esposizione, valutazione dell’esito, controllo dei fattori confondenti e presenza di bias di selezione. Pertanto, la valutazione di Peñalvo e colleghi potrebbe differire da quelle ottenute con metodi standardizzati quali il GRADE o il Cochrane risk of bias tool. La ricerca è stata limitata alla letteratura scientifica pubblicata in inglese, pertanto i risultati potrebbero essere meno applicabili a contesti socioeconomici non inglesi e alcuni studi potenzialmente rilevanti pubblicati in altre lingue potrebbero non essere stati acquisiti.

Quali le novità

Questa revisione sistematica con meta-analisi suggerisce che i programmi di benessere combinati sul posto di lavoro possono migliorare specifici indicatori di rischio legati all’alimentazione, alle misure antropometriche e a fattori cardiometabolici, supportandone l’uso come strategie efficaci per la salute cardiometabolica.

Le prospettive future

I risultati di questo studio sono un buon punto di riferimento per la conduzione di ulteriori indagini e potrebbero essere utili, qualora si prendessero in considerazione e si volessero sviluppare nuovi programmi aziendali di promozione della salute in forma anche virtuale, da adattare alle nuove tipologie di lavoro, in particolare il lavoro a distanza, molto diffuso dopo la pandemia.

 

A cura di Elisabetta Bravini e Carmela Rinaldi


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