Il termine fibra alimentare fu utilizzato per la prima volta nella letteratura scientifica nel 1953. Da allora, con l’avanzare delle conoscenze scientifiche, la definizione si è evoluta, subendo numerose revisioni. Oggi la definizione include un’ampia gamma di sostanze che svolgono svariate funzioni nella fisiologia umana. In contrasto con le prime definizioni che descrivevano le fibre alimentari come parti di carboidrati “non digerite” e sebbene non esista una definizione universalmente accettata, tutte le definizioni esistenti riconoscono nella fibra alimentare un gruppo di polimeri e oligomeri di carboidrati (e lignina) che sfuggono alla digestione nell’intestino tenue e passano nell’intestino crasso, dove vengono parzialmente o completamente fermentati dal microbiota intestinale. 

Esistono, quindi, diversi tipi di fibre negli alimenti, e anche un’ampia gamma di sostanze che forniscono alcune frazioni di fibra alimentare. Per esempio i cereali integrali sono fonti di fibre come cellulosa, emicellulosa, beta-glucani, lignina, oligosaccaridi e amidi resistenti.

Le diverse frazioni di fibre alimentari hanno proprietà fisiologiche diverse, e si osservano sempre più nuovi effetti, come l’influenza sul microbiota intestinale. 

Sono attribuiti alla fibra alimentare i seguenti effetti fisiologici:

– aumento della massa fecale con effetto lassativo;

– riduzione dei livelli ematici di colesterolo totale e/o colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”);

– controllo dello zucchero nel sangue (glicemia) e dell’insulina dopo i pasti;

– riduzione della pressione sanguigna;

– riduzione del tempo di transito intestinale;

– aumento della fermentazione del colon e produzione di acidi grassi a catena corta;

– modulazione positiva della microflora del colon;

– calo ponderale e/o riduzione delle adiposità;

– aumento della sazietà;

– effetto benefico sull’assorbimento dei minerali;

– ruolo protettivo nella prevenzione del cancro al colon.

La fibra di cereali integrali, più delle fibre alimentari provenienti da altre fonti, è stata associata a una riduzione del rischio di malattie croniche come malattie cardiovascolari, diabete di tipo II e cancro gastrointestinale sulla base di studi clinici su larga scala. 

Bibliografia

Fuller S, Beck E, Salman H, Tapsell L. New Horizons for the Study of Dietary Fiber and Health: A Review. Plant Foods Hum Nutr. 2016;71(1):1-12. doi: 10.1007/s11130-016-0529-6. PMID:26847187. Review.


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