La vitamina B12 è una molecola molto particolare: ha dimensioni molto grandi e assume una conformazione tridimensionale con un reticolo chimico regolare al cui centro viene conservato un atomo di cobalto.

Questa molecola è nota anche con il nome di cobalamina e ha un nome chimico vagamente inquietante: α-(5,6-dimetilbenzimidazolil)cobamid-cianuro. In natura esiste anche la forma ciano-cobalamina, che viene utilizzata nella preparazione degli integratori alimentari.
Come accade per tutte le vitamine, anche la vitamina B12 è essenziale per il nostro organismo, che però non è in grado di sintetizzarla, di conseguenza dobbiamo assumerla attraverso l’alimentazione o mediante integratori.
La vitamina B12 viene sintetizzata da alcuni batteri nel tratto gastrointestinale degli animali e viene poi assorbita dall’animale ospite. Per questo motivo la vitamina B12 si trova solo negli alimenti di origine animale e questo rappresenta un problema per le persone che seguono una dieta vegetariana stretta.
Gli alimenti ad alto contenuto di vitamina B 12 includono:

  • fegato (26–58 mcg/100 g)
  • manzo e agnello (1–3 mcg/100g)
  • pollo (1–2,5 mcg/100 g)
  • uova (1–2,5 mcg/100 g)
  • latticini (0,3–2,4 mcg/100 g)

Non esistono invece forme bioattive naturali di vitamina B12 provenienti da fonti vegetali. Alcuni alimenti vegetali, ad esempio alghe e funghi, contengono analoghi della vitamina B12 che sono inattivi negli esseri umani, sebbene studi recenti suggeriscano che alcune varietà di alghe giapponesi, come il nori, potrebbero prevenire la carenza di vitamina B12 nei vegani. Inoltre, è stato segnalato che alcuni alimenti tradizionali contaminati o fermentati da batteri contengono vitamina B12, tuttavia questa forma è scarsamente assorbita dall’intestino.

La vitamina B12 svolge funzioni di grande importanza nel corpo umano. La sua carenza infatti comporta gravi disfunzioni ai tessuti ad alto tasso di ricambio cellulare, come il sangue, e può provocare una specifica anemia da carenza di B12 chiamata anemia perniciosa. Questa condizione si manifesta con sintomi come pallore, debolezza, affaticamento e, se grave, respiro affannoso e vertigini.
Inoltre, la carenza di B12 è stata associata a diversi altri stati patologici: malattie cardiovascolari, declino cognitivo, osteoporosi, maculopatia dell’occhio.

La dose dietetica raccomandata per uomini e donne di età pari o superiore a 14 anni è di 2,4 microgrammi (mcg) al giorno. Nelle donne in gravidanza la B12 previene le patologie del tubo neurale del feto, come ad esempio la spina bifida. Durante la gravidanza la dose raccomandata di vitamina B12 aumenta a 2,6 mcg e durante l’allattamento a 2,8 mcg al giorno.

La vitamina B12 ha un processo di bioassorbimento piuttosto complesso, che prevede il passaggio attraverso l’ambiente acido dello stomaco e la compresenza di una proteina prodotta dallo stomaco stesso, chiamata “fattore intrinseco”. Per questo motivo alcune patologie gastriche riducono la capacità dell’intestino di assorbire questa vitamina e anche l’uso eccessivo di farmaci antiacidi potrebbe essere di ostacolo all’assorbimento.

 

A cura di Claudio Molinari


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