Riferimento Bibliografico

Juan Corral-Pèrez, Maria Angeles Vazquez-Sanchez, Josè Luis Casals-Sànchez, Francisco Josè Contreras-Garcia, Manuel Costilla, Cristina Casals; A 6-month educational program improves sleep behaviour in community-dwelling frail older adults: A randomised controlled trial; Elsevier B.V; 2024; 121; 196-202.

 

In sintesi

In questo studio clinico controllato randomizzato (RCT) si è valutata l’efficacia di un programma educativo orientato sulla qualità e il comportamento riguardante il sonno in anziani fragili o pre-fragili, esplorando la relazione tra sonno e fragilità. I risultati ottenuti evidenziano che il programma educativo utilizzato ha migliorato la qualità del sonno sia autopercepita sia oggettivamente misurata attraverso strumentazioni, a fronte di un intervento di facile utilizzo ed economicamente sostenibile. Sebbene siano emersi alcuni limiti nello studio, i risultati ottenuti suggeriscono che sia un’opzione utile ad affrontare uno dei fattori correlati alla fragilità nell’anziano, contribuendo ad un invecchiamento sano.

 

Il contesto ed il punto di partenza

È ormai noto come i disturbi del sonno incidano direttamente e indirettamente sulla salute. Questo problema è ancora più significativo se parliamo di popolazione anziana, con risvolti sulla qualità della vita e sulla fragilità. Un sonno di qualità svolge un ruolo cruciale nella regolazione di diverse funzioni metaboliche e fisiologiche, mentre fattori come i risvegli e il tempo trascorso svegli durante la notte contribuiscono a ridurre il tempo totale di sonno, con un’influenza sull’invecchiamento della persona.

La prevalenza di problemi collegati al sonno tra le persone anziane rappresenta una preoccupazione significativa dal momento in cui alte percentuali di questa popolazione riferiscono problemi in questo ambito. Pertanto, questo studio si è posto l’obiettivo di valutare gli effetti di un programma educativo sanitario sul comportamento riguardante il sonno tra gli anziani fragili e di esplorare eventuali associazioni con la fragilità.

 

Le caratteristiche dello studio

Si tratta di un RCT multicentrico della durata di 12 mesi condotto tra il 2022 e il 2023 in 14 centri sanitari nella regione meridionale della Spagna, in particolare nelle province di Malaga e Cadice.

L’intervento educativo è stato condotto da un team multidisciplinare composto da infermieri, nutrizionisti ed educatori e ha previsto quattro sessioni di gruppo, programmate settimanalmente. Gli incontri educativi si sono concentrati su temi come: spiegazione della fragilità e del suo impatto sulla salute, indicazioni riguardanti l’attività fisica, promozione di abitudini alimentari sane, attività di allenamento cognitivo, benessere psicologico e sociale.

Nello studio sono stati inclusi 235 pazienti, dei quali 118 sono stati inseriti nel gruppo di intervento e 117 nel gruppo di controllo. I partecipanti al gruppo di intervento hanno seguito un programma di educazione sanitaria della durata di sei mesi, comprendente quattro sessioni di gruppo e sei chiamate di follow-up. Il gruppo di controllo ha continuato a ricevere una normale assistenza sanitaria senza alcun intervento aggiuntivo. Dopo il completamento delle quattro sessioni iniziali, il gruppo di intervento è stato sottoposto a sei ulteriori interviste telefoniche personali: due chiamate nel secondo mese, e successivamente una al mese dal terzo al sesto mese di intervento. Queste chiamate si sono concentrate sul monitoraggio dell’aderenza dei partecipanti alle raccomandazioni ricevute.

Gli esiti misurati all’inizio dello studio, dopo 6 e 12 mesi, riguardavano la qualità del sonno autoriferita (tramite il questionario Pittsburgh Sleep Quality IndexPSQI) e variabili come: tempo trascorso a letto; tempo di sonno; numero di risvegli, rilevati tramite un accelerometro da polso (strumento paragonabile agli ormai diffusi smartwatch o fitness tracker).

 

I risultati ottenuti

Il programma educativo ha migliorato significativamente la qualità del sonno autoriferita.

I risultati hanno riportato una diminuzione del punteggio PSQI, che corrisponde a una qualità del sonno migliore, nel gruppo educativo ed un aumento dello stesso punteggio nel gruppo di controllo, che indica una qualità del sonno peggiore. . Nello specifico, il gruppo educativo ha mostrato una riduzione di 1,18 punti a 12 mesi, rispetto ad un aumento di 0.869 punti nel gruppo di controllo nello stesso periodo. Stesso discorso per quanto riguarda l’efficienza del sonno e il numero di risvegli notturni, dove si è assistito ad un miglioramento nel gruppo sottoposto all’intervento educativo rispetto al gruppo di controllo.

 

Limiti dello studio

Questo studio presenta alcuni limiti, che dovrebbero essere considerati.

Uno di questi potrebbe essere la compilazione autoriferita del questionario inerente la qualità del sonno, che potrebbe aver influito negativamente sul dato raccolto, esponendo lo studio a diversi bias, in particolare per soggettività della risposta.

Un altro aspetto importante è rappresentato dalla peculiarità della popolazione, infatti è importante notare che la popolazione in studio era composta da individui anziani, fragili o pre-fragili residenti nella comunità della Spagna meridionale (Malaga e Cadice), pertanto questi risultati potrebbero differire in altre popolazioni.
Inoltre, l’accelerometro utilizzato nello studio è stato indossato al polso e ha valutato il sonno in base ai modelli di movimento, anziché misurare direttamente il sonno.

Ciononostante, gli accelerometri indossati al polso sono generalmente considerati un metodo minimamente invasivo e con una buona validità per la valutazione dei comportamenti del sonno nella vita quotidiana. Infine, può essere considerata deficitaria anche la mancanza di un programma sul comportamento del sonno nelle sessioni educative erogate al gruppo di intervento.

 

Quale la novità

Questo studio presenta diverse novità. Il programma educativo è un intervento di facile implementazione nel sistema sanitario, basato su sole quattro sessioni multi-target con telefonate di controllo di follow-up nei mesi successivi, il che lo rende uno strumento semplice ed economicamente sostenibile.

Lo studio include una valutazione completa del sonno degli anziani, che comprende accelerometria e questionari, oltre a includere fattori importanti correlati alla fragilità come il supporto sociale, aspetto carente in letteratura.

 

Quali le prospettive

Il programma educativo ha migliorato la qualità del sonno degli anziani, migliorando sia la qualità del sonno autopercepita, sia l’efficienza del sonno misurata tramite accelerometro. Questi miglioramenti sono particolarmente evidenti dato la significativa differenza della qualità del sonno autopercepita, dell’efficienza del sonno e il minor numero di risvegli osservati rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, questi cambiamenti positivi sono rimasti costanti indipendentemente da diversi fattori demografici, tra cui sesso, età e livello di istruzione. L’intervento educativo non solo si è dimostrato efficace, ma ha anche dimostrato praticità e convenienza, rendendolo facilmente implementabile nelle routine assistenziali. La semplicità e l’economicità dell’intervento lo posizionano come un’opzione fattibile per affrontare i fattori correlati alla fragilità, come il supporto sociale o appunto la qualità del sonno negli anziani che vivono in comunità, contribuendo così a un invecchiamento sano.

 

A cura di Provenzano Andrea e Arabagiu George Valentin


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