Con l’invecchiamento si assiste alla riduzione della riserva funzionale di organi ed apparati, con conseguente maggior rischio di malattia e perdita funzionale globale: tale condizione è definita fragilità.

Vi sono diversi segni che caratterizzano la fragilità. Tra questi vi è la riduzione delle abilità motorie, in particolare la riduzione della velocità del cammino e della funzionalità dell’equilibrio. Questa condizione può indurre non solo un ridotta funzionalità delle strutture motorie, ma anche una vulnerabilità sugli aspetti psichici e clinici della persona, oltre ad una riduzione significativa della qualità della vita. Inoltre, sono pochi i programmi riabilitativi realmente in grado di allenare l’equilibrio per le situazioni dinamiche che caratterizzano la vita di comunità.

Intercettare, dunque, i pazienti a rischio di fragilità, e trovare possibilità terapeutiche di basso impatto economico per la prevenzione e la cura dei danni progressivi dovuti all’invecchiamento, è una delle maggiori sfide per la riabilitazione e per i sistemi sanitari nazionali.

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Relatori

Giovanni Morone
MD PhD, Ricercatore presso Università dell’Aquila

Marco Tramontano
Fisioterapista, Dirigente Area Riabilitativa, IRCCS Fondazione Santa Lucia, Roma

Modera:
Alessio Baricich
Professore associato in Medicina Fisica e Riabilitativa, Dipartimento di Scienze della Salute – Università del Piemonte Orientale

Introduce:
Mattia Bellan
Professore associato in Medicina interna, Dipartimento di Medicina Traslazionale – Università del Piemonte Orientale

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