Anche chi non ha mai avuto un vicino di casa rompiscatole e pignolo non potrà che sorridere quando sullo schermo compare Otto, il protagonista di “Non così vicino”, proprietario di una delle villette a schiera che si affacciano su una piccola stradina a Birchwood, Stati Uniti. Ogni mattina, nel suo giro, Otto si accerta che tutto segua l’ordine prestabilito: corregge gli errori degli altri condomini nella raccolta differenziata, controlla che tutte le auto nella via abbiano ben visibile il permesso del parcheggio, verifica nessuno sia passato con le ruote sull’erba del giardino invece che aprire e chiudere la sbarra di accesso. E chi è stato un vicino pignolo e desideroso di ordine e tranquillità non faticherà a immedesimarsi nelle routine del protagonista interpretato da Tom Hanks.
Sulla soglia della pensione – una delle prime scene è proprio la sua festa di pensionamento – Otto ha apparentemente passato gran parte della vita dedicandosi alle minuzie e ai piccoli malfunzionamenti del quartiere. Già dai primi spassosi minuti però percepiamo che dietro a quel piglio maniacale c’è una storia che aspetta di essere svelata e intuiamo subito che il suo intento, arrivato alla vecchiaia e rimasto ormai solo dopo la morte dell’amatissima moglie Sonya, è quello di suicidarsi, impresa cui si applica con grande perseveranza e scarsissimo successo.
E’ la comparsa in scena di Marisol, vicina di casa già madre di due figlie e in attesa del terzo, sposata a un marito “inetto” che non sa nemmeno parcheggiare, che finirà per distogliere e disturbare Otto nei suoi tentativi. Nel film Marisol rappresenta tutto ciò che è vita e che preme per essere ascoltato, che si frappone tra Otto e la sua volontà di suicidio: sarà Marisol a portare del cibo a Otto, a chiedergli dei favori, a interromperlo sul più bello, ad affidargli le figlie, a chiamarlo abuelo (nonno).
Pian piano Otto abbandonerà i suoi lugubri progetti e lascerà che a qualcuno sia consentito di varcare la soglia del suo isolamento, ed è per questo che Non così vicino è un bell’esempio di una storia di crescita personale ed emotiva proprio in una fase della vita in cui è solitamente inaspettata, e ci ricorda che l’invecchiamento, troppo spesso inteso e raffigurato come una fase di declino, può anche essere un periodo denso di novità, cambiamenti, connessione e ri-connessione con gli altri. Sarà proprio Otto, rimasto smarrito nella sua vecchia vita dopo la morte della moglie, a scoprire e a mostrarci che la sua esistenza ha ancora molte possibilità di scoperta e che lui stesso può fare la differenza nella vita degli altri, recuperando le relazioni con le persone che lo circondano. I personaggi infatti, dapprima sono solo comparse nelle sue “ronde” mattutine, poi acquistano rilievo e vengono a galla le relazioni che Otto ha avuto con ciascuno di loro in passato, riacquistando nuova linfa.
In parallelo al definirsi e all’entrare in scena degli altri personaggi, scopriamo anche la storia di Otto e del suo amore con la moglie, alla quale anche noi spettatori ci appassioniamo, un flashback dopo l’altro.
Non così vicino è un remake di un film svedese del 2015, con regia di Hannes Holm, che è a sua volta tratto dal romanzo di Fredrik Backman intitolato L’uomo che metteva in ordine il mondo, e riesce bene nell’intento di appassionarci, commuoverci e farci sperare in un finale che renda giustizia a una persona che, pignolerie e manie del controllo a parte, si è dedicata anima e corpo alle persone che amava.

Perché vederlo

Il film merita di essere visto poiché ci riconcilia con la possibilità, spesso trascurata, di stare insieme agli altri prendendocene cura: ci insegna a tendere una mano a un amico anche se ci siamo scontrati, ad accettare il passare del tempo nelle relazioni, a sopportare la distanza e l’isolamento, consapevoli che c’è sempre la possibilità di tornare indietro.
Il senso di comunità su cui riflette il film non risulta alla fine nemmeno artificioso, perché i conflitti e le ruggini non spariscono certo, ma vengono accettati per quello che sono: incidenti di vite condivise che testimoniano il trascorrere del tempo, senza mettere in discussione le priorità, cioè lo stare insieme e i valori di reciproco aiuto.
Vale la pena vedere Non così vicino anche perché è una storia di formazione con protagonista un uomo anziano, che crede, e spera, di essere arrivato alla fine della sua vita, ma sarà la vita stessa a sorprenderlo e a mettersi in mezzo, facendogli chiaramente capire che il suo destino lo porta, per il momento, altrove.

Informazioni utili

TITOLO: Non così vicino (titolo originale A man called Otto)
ANNO: febbraio 2023
REGIA: Marc Forster
INTERPRETI: Tom Hanks, Mariana Treviño, Rachel Keller, Manuel Garcia-Rulfo, Cameron Britton
DURATA: 126 minuti
DISPONIBILE SU: PrimeVideo

 

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