Qual è stato l’impatto della pandemia sulla salute e i suoi determinanti sociali per la popolazione, in particolare sugli over 65? Sono disponibili da fine dicembre i risultati preliminari su un campione di 2700 persone intervistate fra agosto e novembre 2020 nell’ambito dei sistemi di sorveglianza PASSI (dedicato agli adulti di 18-69 anni) e PASSI d’Argento (dedicato agli ultra 65enni), che raccolgono informazioni su salute e comportamenti associati alla salute nella popolazione residente in Italia.

Il primo dato allarmante per quanto riguarda gli anziani è la rinuncia alle cure: nel campione delle oltre 1200 interviste realizzate fra gli ultra 65enni una quota rilevante, pari al 44%, dichiara di aver rinunciato nei 12 mesi precedenti ad almeno una visita medica (o esame diagnostico) di cui avrebbe avuto bisogno, in particolare il 28% ha dovuto rinunciarvi per sospensione del servizio mentre il 16% lo ha fatto volontariamente per timore del contagio. Questi dati non mostrano differenze significative per caratteristiche sociodemografiche dei rispondenti; tuttavia, si nota che la scelta di rinunciare volontariamente alla visita medica o all’esame diagnostico per timore del contagio è più frequente fra le donne (19% vs 13% fra gli uomini) e fra le persone con un livello di istruzione maggiore.

Per quanto riguarda la percezione del rischio, circa 4 persone su 10, sia adulti che anziani, ritengono molto probabile il rischio di contagiarsi nei 3 mesi successivi, molto elevata (74%)  la percentuale di anziani che teme di incorrere in conseguenze gravi (o molto gravi) per la propria salute in caso di COVID19, percentuale che sale al 79% per gli anziani con cronicità.

Per quanto riguarda la disponibilità a vaccinarsi, fra gli ultra 65enni la disponibilità è decisamente più alta che nel resto della popolazione: l’84% dichiara che sarebbe disposto a farlo (il 57% certamente, il 28% probabilmente) e non sembrano esserci sostanziali differenze nei sottogruppi della popolazione, si conferma che sarebbero gli uomini più delle donne (90% vs 79%) disponibili a farlo.

Qual è l’adesione dei cittadini alle misure di contenimento del contagio (uso delle mascherine, il distanziamento fisico e il frequente lavaggio delle mani)? Difficile indagare la “pratica” del distanziamento fisico, così come il frequente lavaggio delle mani, mentre l’uso della mascherina viene generalmente rispettato in tutte le fasce di età: la quasi totalità degli intervistati riferisce di aver indossato “sempre” la mascherina nel caso di uso dei trasporti pubblici e nei locali pubblici. L’84% degli ultra 65enni riferiscono di indossare spesso/sempre la mascherina all’aperto, le donne più degli uomini, sia fra gli adulti che fra gli anziani (più della metà delle interviste sono state realizzate prima dell’entrata in vigore dell’obbligo su tutto il territorio nazionale).

L’impatto economico è ridotto negli anziani rispetto alle fasce di età più giovani, ma non trascurabile:  il 12% riferisce un peggioramento delle proprie disponibilità economiche a causa della crisi legata alla pandemia

“I risultati di questa survey – dice Silvio Brusaferro, presidente dell’ISS – mostrano un atteggiamento di responsabilità degli italiani che, nonostante i sacrifici, hanno sostanzialmente rispettato le misure con costanza ma anche con una prospettiva di fiducia nella scienza. I dati inoltre hanno un valore fondamentale poiché orientano sui bisogni di continuità socioassistenziale. In questi mesi di emergenza sanitaria, infatti, è necessario alzare il livello di attenzione sui bisogni legati alle conseguenze della “fatica pandemica” e questi dati sono importanti indicazioni soprattutto per la tutela dei più fragili”.

Il sistema PASSI e PASSI d’Argento

PASSI e PASSI d’Argento sono sistemi di sorveglianza di popolazione dedicati rispettivamente agli adulti di 18-69 anni e agli ultra 65enni. Nascono su mandato del Ministero della Salute, sono realizzati dalle Aziende Sanitarie Locali, in collaborazione con le Regioni, e sono coordinati a livello centrale dall’Istituto Superiore di Sanità. Entrambi sono riconosciuti come sistemi a rilevanza nazionale (DPCM del 3 marzo 2017 sui Registri e sorveglianze – GU Serie Generale n.109 del 12-05-2017 – All.A).

 

Fonti:


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