Riferimento bibliografico

Kim M, Shin E, Kim S, Sok S. The Effectiveness of Multicomponent Intervention on Daily Functioning among the Community-Dwelling Elderly: A Systematic Review. Int J Environ Res Public Health. 2022 Jun 18;19(12):7483. doi: 10.3390/ijerph19127483. PMID: 35742730; PMCID: PMC9223667

In sintesi

Questa recente revisione sistematica si propone di indagare l’efficacia di un intervento di prevenzione combinato sulle attività di vita quotidiana (ADL) e sulle attività strumentali di vita quotidiana (IADL) in soggetti anziani, che vivono presso il loro domicilio, non affetti da deterioramento cognitivo.

Il contesto e il punto di partenza

Il tema dell’invecchiamento della popolazione apre le porte a importanti discussioni in materia di salute e politica pubblica.
L’invecchiamento, infatti, tende ad aumentare la dipendenza funzionale degli anziani nella vita. Per tale motivo, al fine di mantenere un invecchiamento il più sano possibile negli anziani, si rende indispensabile affrontare il problema della riduzione dell’autonomia degli anziani e perseguire attività sanitarie di mantenimento e di miglioramento delle capacità funzionali. È importante salvaguardare le attività di vita quotidiana (ADL), attraverso cui è possibile misurare la capacità minima di vita indipendente, includono attività essenziali come fare il bagno, mangiare, vestirsi, andare in bagno e muoversi. È fondamentale anche salvaguardare le attività strumentali di vita quotidiana (IADL), che rappresentano attività più complesse che richiedono abilità fisiche e mentali più avanzate, come la preparazione del cibo, lo shopping, la gestione del denaro e le faccende domestiche.
Pertanto, è necessario identificare comportamenti che possano prevenire e gestire i disturbi funzionali migliorando l’autogestione. La letteratura scientifica sottolinea come gli interventi sanitari combinati (attività fisica, nutrizione, gestione cardio-vascolare, allenamento cognitivo/fisico e attività sociali) siano maggiormente efficaci rispetto agli interventi singoli.

Le caratteristiche dello studio

Si tratta di una revisione sistematica della letteratura che ha analizzato tutti gli studi randomizzati controllati relativi all’argomento specifico, all’interno di un periodo di ricerca che andava da gennaio 2000 a dicembre 2020.
Lo scopo principale di questa revisione sistematica è quello di analizzare – attraverso l’utilizzo delle scale di valutazione delle ADL e IADL – gli effetti degli interventi multicomponente per anziani sul loro mantenimento delle funzionalità quotidiane e ciò al fine di identificare, valutare e sintetizzare le evidenze scientifiche a essi collegati.

I risultati ottenuti

Da un totale iniziale di 4413 studi trovati (Pubmed, Embase, Medline, Proquest), sono stati selezionati e inclusi nella revisione 6 articoli. Di questi, uno è stato pubblicato nel 2006, uno nel 2011, tre nel 2018 e uno nel 2020. Gli studi sono stati condotti in U.S.A. (2 ), Cina (1), Malesia (1), Paesi Bassi (1) e Thailandia (1).

Il numero di soggetti che hanno partecipato all’intervento variava da 12 a 160 (totale n = 1102) e l’età media dei partecipanti era compresa tra 62,9 e 79,5 anni. E’ stato erogato l’intervento multicomponente per anziani in ognuno degli studi inclusi. L’intervento sperimentale era caratterizzato da: terapia occupazionale ed esercizio fisico/esercizi di tai-chi, allenamento della memoria e giochi su computer, terapia cognitivo-comportamentale ed esercizio di qi gong, educazione sanitaria multidisciplinare e allenamento cognitivo. I punteggi di ADL e IADL sono migliorati significativamente e sono stati mantenuti nel tempo in un totale di 3 studi. Tuttavia, in uno di questi 3 studi l’incremento si è registrato anche nel gruppo di controllo. Nei restanti 3 studi: in uno, i punteggi di ADL e IADL sono migliorati notevolmente e si sono mantenuti tali fino a 6 mesi (T1), ma non a 12 mesi (T2). In un altro articolo, la scala ADL non ha subito alcun effetto significativo di miglioramento, mentre i punteggi di IADL sono significativamente migliorati e si sono mantenuti nel tempo. Nell’ unico articolo rimanente, l’intervento multicomponente per anziani non ha avuto alcun effetto.

Limiti dello studio

In primo luogo, la ricerca è stata condotta all’interno di un ampio arco temporale che va dall’ anno 2000 al 2020. In secondo luogo, sono stati inclusi soltanto articoli scientifici in lingua inglese, escludendo tutti gli altri articoli scritti in lingue diverse (publication bias). Il terzo limite risiede nella durata dell’intervento sperimentale che in 4 articoli risultava essere di 6 mesi, mentre nei restanti 2 articoli risultava essere rispettivamente di 6 e 8 settimane. Questa durata potrebbe essere troppo breve per comprendere il reale impatto dell’intervento multicomponente per anziani. Un ulteriore limite riguarda l’inclusione di uno studio pilota in cui non è stata menzionata la metodologia per il calcolo della dimensione del campione. Poiché alcuni effetti possono mostrare falsi positivi a seconda della dimensione del campione, gli eventuali studi futuri dovranno essere condotti utilizzando la dimensione del campione calcolata su criteri metodologici definiti. Infine, i vari interventi sperimentali utilizzati in ciascuno studio non risultano esser omogenei e standardizzati tra loro.

Quale la novità

Da questa revisione sistematica emergono potenziali punti di forza che possono gettare le basi per interventi efficaci di prevenzione e promozione della salute alla base del processo di invecchiamento degli anziani residenti in comunità.

Quali le prospettive

I risultati di questo studio suggeriscono che l’intervento multicomponente per anziani, erogato dagli infermieri, può contribuire a migliorare le ADL e le IADL dei residenti in comunità. In questo senso, se si considera che l’intervento sperimentale multicomponente ha mostrato un esito positivo in quattro articoli su sei, è possibile ipotizzare che l’assistenza infermieristica assuma un valore determinante nella riduzione, o quantomeno nella gestione, delle criticità connesse all’invecchiamento della popolazione.
Tale aspetto emerge con tutta la sua forza rispetto alle problematiche relative ai ricoveri ospedalieri “impropri” e al sovraffollamento dei Pronto Soccorso, i quali, come noto, costituiscono la vera spada di Damocle per il SSN.
Alla luce di quanto esposto finora si ipotizza che investire, in termini di implementazione di programmi di prevenzione e promozione della salute, possa rappresentare davvero una soluzione possibile, o addirittura la soluzione alle problematiche evidenziate.

 

A cura di Carmela Rinaldi e Arianna Maiorano


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