Kasper P, Martin A, Lang S, Kütting F, Goeser T, Demir M, Steffen HM. NAFLD and cardiovascular diseases: a clinical review. Clin Res Cardiol. 2021 Jul;110(7):921-937. doi: 10.1007/s00392-020-01709-7. Epub 2020 Jul 21. PMID: 32696080; PMCID: PMC8238775.

 

In sintesi

Il fegato grasso, più precisamente Non-alcoholic fatty liver disease (NAFLD) è la più comune causa di epatopatia cronica nei Paesi Occidentali. Dal momento che tale condizione è spesso associata ad altre comorbidità come l’obesità, il diabete mellito di tipo 2 o la dislipidemia, veniva generalmente considerata come una singola componente all’interno di una sindrome più ampia: la manifestazione epatica della sindrome metabolica. Sempre più evidenze, come dimostra la review, stanno indicando che la NAFLD, indipendentemente dagli altri fattori di rischio cardiovascolari presenti nel paziente, sia associata ad un più alto rischio di sviluppare malattie cardiovascolari come l’ipertensione, coronaropatie e aritmie

 

Il contesto e il punto di partenza

La Non-alcoholic fatty liver disease (NAFLD), più comunemente conosciuta come malattia da fegato grasso, rappresenta oggi la forma più diffusa di epatopatia cronica nei Paesi Occidentali. Approssimativamente ha una prevalenza del 25% nella popolazione adulta, destinata a crescere ancora di più nei prossimi anni, divenendo così un importante problema di salute pubblica da affrontare. 

La diagnosi di fegato grasso avviene tramite evidenza di steatosi epatica all’ecografia o su esame istologico, escludendo le altre cause di epatopatia come l’uso di farmaci che favoriscono il deposito di grasso nel fegato (es corticosteroidi, amiodarone e metotrexato), disordini ereditari, infezioni virali o consumo alcolico elevato. 

La maggior parte dei pazienti con NAFLD presentano molteplici fattori di rischio cardiovascolare; una loro identificazione precoce e la selezione di questi pazienti ad alto rischio è importante per l’avvio di terapie di prevenzione primaria allo sviluppo di malattie cardiovascolari. 

 

Le caratteristiche dello studio

La review qui presentata, partendo da un’analisi dettagliata della letteratura alla luce delle ultime evidenze scientifiche, ha lo scopo di dimostrare la relazione diretta tra malattia da fegato grasso e sviluppo di malattie cardiovascolari

 

I risultati ottenuti

La review suddivide i risultati in paragrafi a seconda della comorbidità cardiovascolare esaminata: ipertensione arteriosa, malattia coronarica, aritmie cardiache e malattie strutturali cardiache. Innanzitutto, secondo quanto riportato da una recente metanalisi di 16 studi osservazionali, la malattia da fegato grasso presenterebbe un rischio superiore al 64% rispetto a chi non ha NAFLD di sviluppare eventi cardiovascolari fatali o meno; tale risultato non è stato confermato da un’altra metanalisi riportata, anche se i limiti di essa riguardano l’estrema eterogeneità della popolazione presa in considerazione e l’eterogeneità dei criteri di definizione di NAFLD. Secondo uno studio epidemiologico prospettico eseguito in Francia e Germania, per un periodo di osservazione di 5-9 anni, e nello studio finlandese OPERA, pazienti con NAFLD hanno una maggior prevalenza di ipertensione arteriosa. Pazienti con fegato grasso sono a più alto rischio di sviluppare aterosclerosi e presentano un RR 2,26 di sviluppare sindrome coronarica, se confrontati con pazienti senza NAFLD. Evidenze crescenti suggeriscono, inoltre, che la NAFLD sia associata ad un incrementato rischio di sviluppare aritmie, in particolare fibrillazione atriale e aritmie ventricolari, sebbene non tutti gli studi riportati nella review confermino tale associazione. 

Oltre alle alterazioni funzionali, differenti trial dimostrano che pazienti con NAFLD presentino rimodellamento miocardico, soprattutto del ventricolo sinistro con conseguente disfunzione sistolica e/o diastolica. 

 

Limiti dello studio

La review riporta per ogni argomento studi eterogenei tra loro, sia per numerosità, sia per tipologia di studio, rendendo difficile il loro paragone. 

 

Quale la novità

La review ha il merito, riportando le evidenze più recenti riguardo la NAFLD, di dimostrare tramite dati di studi recenti e metanalisi, che la NAFLD, al contrario di come si pensava in passato, non risulta essere solo una manifestazione epatica della sindrome metabolica, ma un vero e proprio predittore indipendente di rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari

 

Quali le prospettive

Concludendo, il rischio cardiovascolare individuale è senz’altro aumentato nei pazienti con NAFLD e peggiora con la progressione di malattia verso i quadri di fibrosi epatica. La diagnosi precoce di NAFLD, oltre a definire meglio il rischio complessivo di sviluppare eventi cardiovascolari nel paziente e di selezionare i soggetti più a rischio, permette di avviare precocemente terapie personalizzate con lo scopo di agire sui fattori di rischio cardiovascolari prevenendo lo sviluppo di eventi cardiovascolari potenzialmente gravi e di alto impatto sulla qualità di vita.

 

A cura di Mattia Perazzi


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