Riferimento bibliografico

Sarma P, Cassidy R, Corlett S, Katusiime B. Ageing with HIV: Medicine Optimisation Challenges and Support Needs for Older People Living with HIV: A Systematic Review. Drugs Aging. 2023 Mar;40(3):179-240.

 

In sintesi

Le persone anziane affette da HIV (PLWH) sono a maggior rischio di co-morbidità e politerapia. Tuttavia, si sa poco sui fattori che influenzano i loro bisogni e le loro preoccupazioni e sono stati sviluppati solo pochi interventi di supporto per migliorare i risultati della terapia farmacologica, di cui la maggior parte incentrati sull’aderenza alla terapia.
Lo scopo di questa revisione è indagare le esigenze e i possibili interventi di ottimizzazione dei farmaci per le persone anziane affette da HIV. Gli obiettivi specifici sono determinare: 1) le questioni prioritarie e le preoccupazioni della popolazione in studio riguardo ai farmaci assunti;2) i tipi di interventi di ottimizzazione della terapia possibili; 3) le loro modalità di attuazione e la loro efficacia.

 

Il contesto e il punto di partenza

Nel mondo oggi circa 38 milioni di persone continuano a vivere con l’HIV. I progressi nel trattamento hanno trasformato l’HIV in una condizione cronica complessa. Si stima che entro il 2030 quasi il 75% di tutte le persone affette da HIV avrà 50 anni o più. L’invecchiamento nel contesto dell’HIV è associato alla multimorbilità e alla conseguente politerapia.
Le linee guida del NICE definiscono l’ottimizzazione dei farmaci come “un approccio centrato sulla persona per un uso sicuro ed efficace degli stessi, per garantire che le persone ottengano i migliori risultati possibili dai loro farmaci”. Come si può trarre dalla letteratura, l’ottimizzazione dei farmaci negli anziani con HIV viene attuata attraverso vari interventi, tra cui la revisione dei farmaci assunti, l’identificazione delle prescrizioni potenzialmente inappropriate, l’offerta di supporto sociale e di sistemi per aumentare l’aderenza alla terapia antiretrovirale (ART), ma si sa poco sugli interventi di ottimizzazione dei farmaci rivolti alle persone. È quindi fondamentale comprendere le esigenze e le preoccupazioni dei pazienti e studiare interventi volti a migliorare i risultati dell’ottimizzazione dei farmaci per questa popolazione.

 

Le caratteristiche dello studio

Questa revisione sistematica pubblicata a gennaio 2023 ha incluso 79 studi – 46 studi trasversali, 20 studi qualitativi, 5 studi di coorte, 4 studi clinici controllati randomizzati (RCT) e 4 studi a metodo misto -, condotti in varie zone del mondo, in gran parte negli Stati Uniti, dove sono stati arruolati adulti sieropositivi con almeno 50 anni di età. Le date di pubblicazione dei vari articoli variano dal 2002 al 2022 e le dimensioni dei campioni da 10 a 15.602.
La revisione ha preso in esame diverse problematiche che interessano gli anziani con HIV e che hanno un impatto sulle loro esigenze ed esperienze nell’uso dei farmaci, tra cui le comorbilità, la politerapia, le interazioni farmacologiche, le reazioni avverse ai farmaci, l’aderenza alla terapia, lo stigma, i carichi (anche economici) legati ai farmaci, i carichi (anche economici) legati al trattamento, la qualità della vita correlata alla salute (HRQOL) e le relazioni tra paziente e operatore sanitario. Lo studio si è quindi concentrato sui possibili interventi.

 

I risultati ottenuti

Negli studi esaminati sono stati presentati in totale nove interventi: cinque volti a migliorare l’aderenza alla terapia farmacologica due riguardanti revisioni dei regimi farmacologici guidate da farmacisti, per ridurre il rischio di interazioni tra farmaci; e due concentrati su app per l’autogestione delle cure.

Interventi per migliorare l’aderenza alla terapia

In uno studio sono stati utilizzati i promemoria via SMS per favorire l’aderenza alla terapia antiretrovirale. Nei due gruppi di intervento i partecipanti ricevevano i messaggi rispettivamente due o tre volte alla settimana e dovevano rispondere, a differenza di quanto avveniva per il gruppo di controllo. Non sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i gruppi. Per alcuni partecipanti l’intervento è stato utile per sostenere l’aderenza alla terapia, per altri, soprattutto per coloro che sono in trattamento con antiretrovirali a lungo termine, l’efficacia è stata limitata.
In un altro studio è stata testata un’app per smartphone. Il gruppo di intervento ha ricevuto l’app e le cure abituali, mentre il gruppo di controllo ha ricevuto solo le cure abituali.
La percentuale di partecipanti aderenti alla terapia nel gruppo di controllo si è ridotta nel corso della durata dello studio, con una differenza significativa tra il gruppo di controllo e quello di intervento a 6 mesi (p=0,037): in quest’ultimo l’aderenza alla terapia è stata maggiore.
Un’altra app mobile, Rango, è stata progettata per sostenere l’assistenza e l’aderenza al trattamento per le persone anziane affette da HIV.
La terapia comportamentale, basata sull’accettazione della propria situazione, è stata utilizzata in un altro studio per promuovere l’aderenza alla terapia antiretrovirale. Questo intervento ha utilizzato strategie dirette di controllo cognitivo ed emotivo, per esempio incoraggiando i partecipanti ad accettare il disagio legato all’HIV ed a concentrarsi sui propri valori.
Un RCT con terapia cognitivo-comportamentale ha utilizzato la psicoeducazione per discutere le disparità legate all’HIV, la discriminazione e l’aderenza al trattamento. Tra i partecipanti è stato riscontrato un miglioramento significativo dell’aderenza auto-riferita (p=0,02). L’aderenza monitorata elettronicamente ha mostrato un aumento, tuttavia non significativo (p=0,06).

Revisioni di medicinali condotte da farmacisti

Uno studio ha valutato la politerapia e l’analisi delle prescrizioni potenzialmente inappropriate (PIP) (n=248). Le revisioni della terapia farmacologica guidate da farmacisti hanno portato alla sospensione delle PIP, che hanno riguardato due farmaci in media per paziente. Almeno un farmaco è stato sospeso in oltre due terzi (69%) dei soggetti inclusi nello studio, mentre sei farmaci sono stati sospesi nel ≥ 10% delle persone anziane.

Interventi per migliorare l’autogestione tramite app

Sono state incluse diverse app.
Una di queste è mVIP. In un RCT, attraverso l’app sono stati somministrati sondaggi settimanali in cui si chiedeva ai partecipanti se avessero sperimentato sintomi negli ultimi sette giorni e quanto fossero infastiditi da essi. In base alle risposte venivano poi consigliate strategie di autocura. Il gruppo di intervento ha mostrato miglioramenti in 12 su 13 sintomi rispetto al gruppo di controllo e ha trovato l’app utile per le strategie di autocura nella gestione dei sintomi correlati all’HIV e per migliorare l’aderenza alla terapia antiretrovirale.
Un’altra app è ThE CARE, utile per migliorare le funzioni fisiche e psicosociali e aumentare l’autodeterminazione degli anziani con HIV. I partecipanti hanno trovato l’app e le informazioni utili, nonostante i risultati non siano risultati statisticamente significativi.

 

Limiti dello studio

Molti degli studi inclusi nella revisione hanno un campione di dimensioni ridotte. Gli interventi sull’aderenza alla terapia farmacologica riportati negli studi si sono concentrati sull’aderenza alla terapia antiretrovirale e non hanno preso in considerazione i farmaci concomitanti, che sono prevalenti nella popolazione anziana con HIV. La maggior parte degli studi include persone che convivono con l’HIV da molti anni e quindi i dati potrebbero non essere generalizzabili alle persone con nuova diagnosi di 50 anni e oltre. Sebbene siano state condotte ricerche in più banche dati e nella letteratura grigia, è possibile che alcuni documenti rilevanti non siano stati presi in considerazione nella revisione.

 

Quale la novità

Questa revisione ha mostrato l’impatto dell’ottimizzazione dei farmaci nel migliorare i risultati relativi alla salute degli anziani con HIV e l’importanza di considerare i vari aspetti emersi da questo tipo di popolazione in modo globale, poiché, essendo correlati, ciascuno interferisce con gli altri.
L’uso di metodi basati sull’accettazione della propria situazione, dei promemoria via SMS e delle app per gli interventi di ottimizzazione dei farmaci hanno un elevato potenziale.

 

Quali le prospettive

Alla luce dei dati ottenuti da questa revisione, per il futuro è auspicabile che vengano analizzati ulteriori interventi di ottimizzazione dei farmaci e il coinvolgimento di gruppi di supporto mirati negli anziani con HIV.

 

 

A cura di Sara Bariselli e Giulia Braschi 


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