Riferimento bibliografico

Kim H, Kim J, Choi K, et al. Effect of Self-treatment of Recurrent Benign Paroxysmal Positional Vertigo: A Randomized Clinical TrialJAMA Neurol. Published online January 17, 2023. 

 

La vertigine è una sensazione di movimento di sé e del proprio capo (vertigine soggettiva) o dell’ambiente esterno (vertigine oggettiva), che quando compare in forma acuta si associa in genere a difficoltà o impossibilità a mantenere la stazione eretta. Le vertigini rappresentano la terza causa di accesso al Pronto Soccorso, essendo alla base dell’11% delle visite effettuate nei reparti di Emergenza-Urgenza. 

La Vertigine Posizionale Parossistica Benigna (VPPB) è la causa più frequente, diagnosticata nel 17-42% dei pazienti che presentano vertigini. Si configura come un disturbo comune che causa brevi episodi vertiginosi in risposta a movimenti del capo che stimolano il canale semicircolare posteriore dell’orecchio interno. Un movimento della testa, in genere la rotazione sul cuscino al risveglio al mattino o l’inclinazione della testa all’indietro per raggiungere uno scaffale in alto, scatena la maggior parte degli episodi di VPPB. La VPPB insorge quando le particelle di calcio (detti otoconi o otoliti) normalmente posizionate in una parte dell’orecchio interno (l’utricolo e il sacculo) si staccano e si spostano in altre strutture dell’orecchio interno (più comunemente nel canale semicircolare posteriore). 

La manovra di riposizionamento degli otoliti, anche definita manovra liberatoria, può trattare efficacemente la VPPB. In particolare, in circa l’80% dei pazienti si ha una risoluzione immediata della sintomatologia dopo una singola applicazione, e il tasso di successo aumenta al 92% con la ripetizione della stessa manovra. Tuttavia, la VPPB ha un tasso di ricorrenza annuale del 15%-18% che richiede nuovamente l’esecuzione della specifica manovra. 

È stato recentemente condotto da Kim et al. uno studio clinico randomizzato volto a valutare l’efficacia di un protocollo di telemedicina. Un questionario autosomministrato dai pazienti per la corretta diagnosi di VPPB permetterebbe la precisa identificazione del canale semicircolare interessato e successivamente l’esecuzione domiciliare della manovra liberatoria canale-specifica tramite il supporto di video-tutorial dimostrativi. 

Nello specifico i pazienti, compilando un questionario online di sole 6 domande che permettesse l’identificazione del canale coinvolto, hanno ricevuto un video tutorial che mostrava nel dettaglio la manovra liberatoria da eseguire (gruppo attivo) e sono stati confrontati con una popolazione di pazienti sottoposti alle medesime manovre liberatorie impostate però dopo diagnosi clinica di VPPB anziché tramite questionario online (gruppo di controllo). Successivamente al trattamento, i pazienti sono stati contattati telefonicamente per avere informazioni circa l’esito della manovra. Durante la telefonata sono state poste semplici domande quali “Ha avuto ancora capogiri o vertigini stamattina al risveglio? Se sì, erano correlati a specifiche posizioni della testa?”. Nel caso di risposte ancora positive il paziente veniva invitato a recarsi dal Medico per ulteriori accertamenti, in caso contrario si concludeva per risoluzione della problematica. Questo studio ha coinvolto 585 pazienti. Nel gruppo attivo la percentuale di successo in seguito al trattamento è stata del 72,4% contro il 42,9% nel gruppo di controllo.

Data la tipica ricorrenza della VPPB, un protocollo di telemedicina per l’individuazione e trattamento domiciliare di questa patologia potrebbe fornire una valida alternativa in casi selezionati di pazienti. Inoltre, la semplicità del sistema “questionario e specifico video tutorial” potrebbe permettere l’implementazione su vasta scala della metodica incrementando notevolmente l’accessibilità alle cure.

 

A cura di Alessio Baricich


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