Una neoplasia, letteralmente “nuova formazione”, consiste in una crescita incontrollata di un tessuto del nostro corpo. Queste formazioni non sono necessariamente dannose, ma la loro gravità dipende dalla capacità di diffondersi nei tessuti circostanti: possono esserci neoplasie benigne, pre-cancerose oppure maligne. Nell’ultimo caso si parla di cancro: questo tipo di neoplasia, che ha la potenzialità di invadere tutto il corpo, mette a repentaglio la nostra salute. Potremmo paragonare le neoplasie a eserciti di cellule insubordinate che, invece di cooperare con il resto dell’organismo, si moltiplicano a sue spese con possibili gravi conseguenze.

Il nostro organismo è composto da moltissime cellule, le più piccole parti del corpo che possono essere considerate vive. Tutte loro sono diverse l’una dalle altre per forma, dimensione, funzione e molte altre caratteristiche, ma in quanto cellule di uno stesso organismo hanno qualcosa in comune: esse condividono infatti lo stesso genoma. Possiamo paragonare il genoma, fatto di DNA, a un archivio che raccoglie tutte le istruzioni per costruire un organismo, i geni.

Tra le istruzioni necessarie ci sono anche le regole che una cellula deve seguire per riprodursi correttamente. Alcuni tipi di cellule devono dividersi spesso per dare origine ad altre due cellule “figlie”, in un processo chiamato mitosi. È il caso, per esempio, delle cellule della pelle e dei villi intestinali, che vengono perse con una grande frequenza e devono essere rimpiazzate da cellule nuove. Altre devono farlo solo se si verificano particolari condizioni, come una ferita da rimarginare, altre ancora hanno perso del tutto la capacità di farlo.

Ogni “faldone di istruzioni” conterrà quindi precise istruzioni su come comportarsi in questi e altri casi. Il funzionamento dell’intero organismo dipenderà dal fatto che ogni cellula segua fedelmente le istruzioni che le sono state fornite, “faccia il suo lavoro” e stia al suo posto. Capita però che queste istruzioni, talvolta, contengano errori.

Il genoma, l’archivio di istruzioni, viene copiato ogni volta che una cellula si divide e se il processo di copiatura introduce un errore di battitura che non viene prontamente corretto (una mutazione) non c’è modo di farlo in seguito, anzi viene ripetuto tal quale nelle copiature successive. Con il passare degli anni a errore si può aggiungere errore e le istruzioni da seguire possono diventare del tutto fuorvianti.
È così che nascono le cellule tumorali. Queste sono cellule che seguono istruzioni così piene di errori che smettono di fare il loro lavoro nell’organismo e di riprodursi quando serve e cominciano invece a moltiplicarsi in modo incontrollabile.

Nei casi migliori, le cellule tumorali producono una massa di nuova formazione (per questo si dicono neoplastiche) destinata a rimaner localizzata in una zona dove non fa troppi danni: in questo caso si parla di tumore benigno. Quando le cellule tumorali acquistano invece la capacità di proliferare, colonizzando in maniera aggressiva i tessuti e gli organi circostanti, e minarne la funzione, si parla di tumore maligno o cancro, che può anche migrare in altre zone del corpo per operare gli stessi danni (la pericolosa metastasi).

Non esiste un solo tipo di neoplasia, sono anzi tante quante i tipi di cellule che possono “impazzire” e diventare cancerose, quanti gli organi nei quali le masse tumorali si sviluppano e tanti quanti i modi che queste cellule possono trovare per arrivare a farlo. È per questo che il termine “lotta al cancro” nasconde una pletora di diverse linee di ricerca, ciascuna impegnata contro il suo specifico avversario.

Bibliografia

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