Riferimento Bibliografico

Lee J, Ahn SB, Yim SY, An J, Jun DW, Ko MJ, Park DA, Yoo JJ. Efficacy and safety of direct-acting antiviral therapy for hepatitis C virus in elderly patients (≥65 years old): A systematic review and meta-analysis. J Viral Hepat 2022, in press. doi: 10.1111/jvh.13679

In sintesi

Questa revisione e metanalisi della letteratura, che ha considerato 90 studi, documenta l’ottima efficacia dei farmaci antivirali diretti (DAA) nell’eliminazione dell’infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV) in pazienti di età maggiore o uguale a 65 anni, con tasso di successo della terapia pari al 96% (sovrapponibile a quello che si ottiene in pazienti più giovani) e con effetti collaterali simili alla popolazione non anziana.

Il contesto e il punto di partenza

L’infezione cronica da HCV colpisce circa 100 milioni di individui nel mondo, è responsabile dello sviluppo di epatite cronica e di complicanze come la cirrosi e il carcinoma del fegato e rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità dovute al fegato. In Italia si stima che la prevalenza di infezione cronica da HCV sia pari a circa l’1% della popolazione generale, anche se in studi precedenti sono stati riportati – nei nati tra il 1935 e il 1944 – tassi di prevalenza fino al 7%. Nel 2016 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha introdotto tra gli obiettivi globali per la cura e la gestione dell’infezione da HCV da raggiungere entro il 2030, il trattamento di più dell’80% delle infezioni croniche da HCV e la riduzione del 65% della mortalità correlata a patologie che colpiscono il fegato

La terapia dell’infezione da HCV ha subito una rivoluzione nell’ultimo decennio grazie all’avvento dei cosiddetti farmaci antivirali diretti (ovvero gli inibitori della RNA-polimerasi e delle proteasi di HCV), che consentono tassi di risposta virologica sostenuta (SVR, ovvero l’assenza di rilevazione di materiale genetico del virus e l’eradicazione dell’infezione cronica) in più del 95% dei pazienti, con un basso tasso di effetti collaterali (minori del 10% dei casi). Il conseguimento di SVR corrisponde alla guarigione dall’infezione e ciò significa una maggiore sopravvivenza, un ridotto tasso di complicanze epatiche e un miglioramento della qualità di vita. Non esiste un limite di età per l’accesso al trattamento antivirale con DAA; tuttavia, l’efficacia di questi farmaci e soprattutto la comparsa di effetti collaterali nella popolazione anziana sono stati indagati in modo limitato. Lo scopo della metanalisi dello studio in oggetto è stato valutare l’efficacia e la sicurezza dei DAA nella popolazione generale, compresa la popolazione anziana.

Caratteristiche dello studio

Lo studio è una revisione e metanalisi di 90 studi riguardanti l’efficacia e la sicurezza del trattamento di HCV, selezionati dopo una ricerca sistematica su database online di articoli scientifici. Sono stati inclusi tutti gli studi che valutassero pazienti con infezione cronica da HCV di età superiore a 60 anni sottoposti a qualunque regime di trattamento con farmaci antivirali diretti, pubblicati dal 2011 al 2020.  

Complessivamente, sono stati inclusi più di 20000 pazienti anziani con infezione cronica da HCV trattati con DAA con/senza aggiunta di ribavirina (farmaco a effetto antivirale non diretto, la cui aggiunta ai regimi terapeutici con farmaci antivirali diretti è attualmente giustificata e riservata solo in casi specifici). 

Sono stati calcolati i tassi cumulativi di SVR, ossia di eliminazione dell’infezione virale, e di eventi avversi alla terapia nella popolazione anziana e confrontati con la popolazione generale. 

Risultati ottenuti

Il tasso cumulativo di SVR in seguito alla terapia antivirale con farmaci antivirali diretti nei pazienti con età superiore o uguale a 65 anni è risultato pari al 96% (94% in presenza di cirrosi epatica e 98% in assenza di cirrosi epatica al momento del trattamento). Il tasso cumulativo di eventi avversi nei pazienti anziani è risultato pari al 45% (di cui 5% cefalea, 14% astenia e 5% nausea, 21% secondari all’uso di ribavirina). Considerando solo i regimi che includevano l’utilizzo di ribavirina in aggiunta ai DAA, il tasso di effetti collaterali è risultato pari al 49% e nei regimi senza ribavirina pari al 37%. Non sono state osservate differenze nel tasso di SVR tra pazienti anziani e pazienti non anziani nel tasso di eventi avversi nei regimi terapeutici senza aggiunta di ribavirina, se si esclude un minor tasso di cefalea e nausea nei pazienti anziani. 

Quali novità

Questo studio conferma l’ottima efficacia dei farmaci antivirali diretti nell’eliminazione dell’infezione cronica da HCV nella popolazione dei pazienti di età superiore o uguale 65 anni e la sicurezza in termini di eventi avversi dei regimi terapeutici senza l’aggiunta di ribavirina. A fronte di questi risultati e tenuto conto dei vantaggi clinici e benefici derivanti dall’ottenimento di SVR, il trattamento antivirale dell’infezione da HCV andrebbe maggiormente considerato nei pazienti anziani. 

Quali limiti

Un limite dello studio deriva dal non aver incluso una quota consistente di pazienti anziani con cirrosi epatica scompensata e nel non aver valutato i tassi di SVR stratificati per ciascun regime terapeutico. 

A cura di Cristina Rigamonti


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