Riferimento bibliografico
Shi H, Hu FB, Huang T, Schernhammer ES, Willett WC, Sun Q, Wang M. Sedentary Behaviors, Light-Intensity Physical Activity, and Healthy Aging. JAMA Netw Open. 2024 Jun 3;7(6):e2416300. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2024.16300. PMID: 38861256; PMCID: PMC11167497.
In sintesi
L’invecchiamento della popolazione rappresenta una crescente sfida per la salute pubblica e rende sempre più urgente comprendere i fattori che favoriscono la buona salute anche in questa fase della vita.. In particolare, non è ancora noto l’impatto di uno stile di vita sedentario e dell’attività fisica di lieve intensità sulla probabilità di vivere in salute l’età avanzata. Questo studio ha analizzato 45.176 infermiere di età maggiore o uguale a 50 anni, seguite per vent’anni, rilevando la presenza di comportamenti sedentari, di attività fisica leggera, di attività fisica moderata/intensa e la durata del sonno.
Utilizzando un modello di sostituzione isotemporale, è stato inoltre valutato l’effetto sulla probabilità di invecchiare in salute di sostituire un’ora al giorno di un certo comportamento con un’ora di un comportamento alternativo. Solo l’8,6% delle partecipanti ha raggiunto un invecchiamento sano, e il tempo trascorso davanti alla televisione è risultato significativamente associato a una minore probabilità di ottenerlo. Al contrario, l’attività fisica leggera, in particolare quella svolta in ambito lavorativo, ha mostrato un’associazione positiva con l’invecchiamento in salute, e se sostituisce comportamenti sedentari questa probabilità aumenta ulteriormente.
Il contesto e il punto di partenza
L’invecchiamento della popolazione costituisce un problema di salute pubblica di rilevanza crescente, poiché si associa a numerose condizioni patologiche, tra cui malattie croniche, declino cognitivo e disturbi psicologici. Attualmente l’8,5% della popolazione mondiale ha un’età superiore ai 65 anni, e questa proporzione è destinata ad aumentare fino ad arrivare al 20% entro il 2050. Ne consegue che la promozione di un invecchiamento in buona salute rappresenta un’esigenza clinica sempre più urgente. La letteratura scientifica documenta come lo svolgimento di attività fisica di intensità moderata o elevata favorisca un invecchiamento sano, così come una durata del sonno di circa sette ore, con una relazione tra sonno e invecchiamento sano descritta da una curva a U invertita. Rimane invece ancora poco chiaro l’impatto di uno stile di vita sedentario e dell’attività fisica di lieve intensità.
Le caratteristiche dello studio
È stato condotto uno studio di coorte prospettico reclutando infermiere di sesso femminile di età pari o superiore a 50 anni, appartenenti al Nurses’ Health Study e non affette da patologie croniche. Il campione era costituito da 45.176 partecipanti, sottoposte a un follow-up di vent’anni a partire dal 1992. Nel corso del follow-up sono stati rilevati indicatori di comportamento sedentario (ore trascorse a guardare la televisione, ore sedute durante l’attività lavorativa e ore sedute in ambito domestico) e di attività fisica lieve (ore trascorse in posizione eretta o in movimento a casa e al domicilio), insieme alla durata media del sonno e al tempo dedicato ad attività fisica di intensità moderata o elevata.
Nel corso dello studio è stato utilizzato il modello di sostituzione isotemporale per valutare il potenziale impatto sull’invecchiamento in salute derivante dalla sostituzione di un’ora al giorno dedicata a un determinato comportamento con un’ora di un comportamento alternativo.
L’outcome principale considerato dallo studio era l’invecchiamento in salute, definito come la sopravvivenza oltre i 70 anni mantenendo quattro ambiti di salute, in assenza di undici principali patologie croniche o di compromissioni della funzione fisica, della memoria o della salute mentale.
I risultati ottenuti
Dallo studio è emerso che solo l’8.6% delle partecipanti ha conseguito un invecchiamento sano, inteso come assenza delle 11 patologie croniche considerate (41.4%) o di compromissioni della funzione fisica (16.1%), della memoria (51.9%) o della salute mentale (44.1%). I risultati hanno evidenziato che il comportamento sedentario, in particolare il tempo trascorso a guardare la televisione, era significativamente associato a una riduzione della probabilità di un invecchiamento in salute; al contrario, l’attività fisica leggera svolta in ambito lavorativo risultava associata a una maggiore probabilità di un invecchiamento sano. Queste associazioni sono state confermate in ciascuno dei quattro ambiti considerati per la definizione di invecchiamento in salute. Inoltre, è stato osservato che ogni incremento di 2 ore al giorno di tempo trascorso seduti di fronte al televisore corrispondeva ad una riduzione del 12% della probabilità di invecchiamento sano.
Come ulteriore elemento a supporto, è emerso che la sostituzione del tempo dedicato alla visione della televisione con altre forme di comportamento sedentario, con attività fisica leggera svolta in ambito domestico o lavorativo, con attività fisica moderata o intensa, oppure con il sonno (nei partecipanti che dormivano circa 7 ore al giorno), era associata a un incremento della probabilità di un invecchiamento sano. Inoltre, anche la sostituzione del comportamento sedentario lavorativo con attività fisica leggera svolta in ambito lavorativo era associata a una maggiore probabilità di invecchiamento in salute.
Limiti dello studio
Il principale limite dello studio risiede nel fatto che le misurazioni dei comportamenti analizzati si basano su dati auto-riferiti tramite questionari, anziché su rilevazioni oggettive. D’altro canto, l’impiego di strumenti di misurazione oggettivi non avrebbe comunque consentito di distinguere con precisione tra i diversi tipi di attività (ad esempio, il tempo trascorso seduti davanti al televisore rispetto al tempo seduti durante l’attività lavorativa). Inoltre, il disegno osservazionale dello studio non permette di stabilire un rapporto di causalità tra i comportamenti considerati e la probabilità di conseguire un invecchiamento in salute. Infine, la popolazione esaminata è costituita esclusivamente da donne appartenenti alla stessa categoria professionale (infermiere), circostanza che limita la possibilità di generalizzare i risultati all’intera popolazione.
Quale la novità
A nostra conoscenza, questo studio rappresenta il primo studio di coorte prospettico volto a valutare in modo indipendente, nonché attraverso analisi di sostituzione, le associazioni tra comportamento sedentario, attività fisica leggera e invecchiamento in salute. I risultati ottenuti rafforzano l’evidenza di un’associazione tra questi comportamenti e la probabilità di invecchiamento in salute, fornendo un solido supporto alla promozione di uno stile di vita attivo come strategia per favorire un buono stato di salute nella popolazione anziana.
Quali le prospettive
I risultati di questo studio aprono diverse prospettive di ricerca e di applicazione di misure preventive volte ad ottenere un invecchiamento in salute. Innanzitutto sarebbe utile condurre studi prospettici su popolazioni più ampie e diversificate per verificare la generalizzabilità delle associazioni osservate, includendo soggetti di sesso maschile, differenti professioni e diversi contesti socioeconomici. In secondo luogo, l’utilizzo di misure oggettive del comportamento sedentario e dell’attività fisica (accelerometri, sensori indossabili…) potrà migliorare la precisione delle stime e consentire una più accurata distinzione tra i diversi tipi di attività. Infine, ulteriori ricerche dovrebbero inoltre indagare i meccanismi biologici attraverso cui la riduzione della sedentarietà, e in particolare del tempo trascorso davanti alla televisione, possa favorire un invecchiamento sano.
A cura di Sara Casella
