Gli undici comandamenti per promuovere uno stile di vita attivo

L’inattività fisica e la sedentarietà rappresentano importanti fattori di rischio per la salute e la loro riduzione è una priorità riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel Global Action Plan On Physical Activity 2020-2030. Nonostante ciò, 1,4 miliardi di adulti in tutto il mondo non sono sufficientemente attivi, in relazione alle raccomandazioni dell’OMS, e oltre il 66% degli adulti conduce uno stile di vita sedentario. Questo comporta costi notevoli a livello personale, sociale ed economico, poiché l’insufficiente attività fisica è il quarto fattore di rischio per mortalità, preceduto solo dal fumo di sigaretta, dall’ipertensione e dall’iperglicemia, queste ultime legate anche a una scorretta alimentazione.
I professionisti sanitari, tra cui fisioterapisti, infermieri, dietisti, psicologi, medici di varie specializzazioni, sono nella posizione ideale per promuovere corretti stili di vita. Grazie alla diversità dei contesti in cui operano e alle frequenti interazioni con i pazienti, hanno numerose occasioni per promuovere comportamenti virtuosi a ogni appuntamento. Inoltre, la letteratura scientifica dimostra che i pazienti considerano i professionisti sanitari come fonti attendibili, in grado quindi di promuovere efficacemente uno stile di vita più attivo. Tuttavia, nonostante questa potenziale influenza, molti pazienti non ricevono alcun consiglio. Basti pensare che in Italia, secondo il sistema di sorveglianza PASSI, solo il 28% circa della popolazione riceve dei consigli in tal senso da parte dei professionisti sanitari.
Sebbene tutti i professionisti sanitari riconoscano che la promozione dell’attività fisica faccia parte del loro ruolo, molti riferiscono livelli di conoscenza e abilità insufficienti e talvolta mancanza di fiducia nel farlo. Questi fattori possono contribuire alla scarsa promozione dell’attività fisica nella pratica clinica. Infatti, attualmente non esiste consenso sulle competenze minime specifiche utili per fornire un adeguato supporto al cambiamento del comportamento in questo ambito.
A questo proposito, uno studio della rivista British Journal of Sport Medicine, pubblicato a settembre del 2023, mirava a ottenere un consenso sulle competenze chiave per la promozione di uno stile di vita attivo. Lo studio è stato condotto utilizzando un metodo di indagine complesso e accurato, basato sull’esperienza clinica di professionisti sanitari e ricercatori, reclutati dagli autori dello studio. I 63 esperti selezionati, provenienti da quasi tutto il mondo, dovevano avere una comprovata esperienza nel settore e hanno proposto 32 concetti di base, in termini di conoscenze, abilità e attributi. Questi concetti sono stati votati in base alla loro importanza e ne sono stati selezionati 11 che avessero un consenso di almeno l’80%. Alcune competenze sono state escluse al fine di fornire delle conclusioni di interesse trasversale per tutte le professioni, poiché competenze come la comunicazione per il cambiamento (ad esempio il colloquio motivazionale) e la metodologia dell’allenamento potrebbero essere specifiche di determinate professioni sanitarie che, nel contesto italiano, potrebbe essere il fisioterapista, l’infermiere o altri professionisti sanitari che abbiano acquisito le competenze necessarie.

In ogni caso tutti i professionisti sanitari dovrebbero:

  • riconoscere l’importanza, assumersi la responsabilità e praticare la collaborazione interprofessionale nel supportare il cambiamento del comportamento;
  • sostenere la cultura virtuosa attorno a questi comportamenti;
  • saper comunicare utilizzando approcci centrati sulla persona che considerino i fattori barriera e i facilitatori per uno stile di vita attivo;
  • saper spiegare gli impatti sulla salute dell’attività fisica e della sedentarietà;
  • riconoscere come il proprio comportamento influenzi il supporto al cambiamento per la persona assistita;

Sebbene i limiti del disegno dello studio, basato principalmente su interviste a esperti selezionati perlopiù in regioni settentrionali del mondo, possa far sospettare alcune piccole imprecisioni, la solida letteratura scientifica a supporto e la metodologia nella conduzione del processo di analisi dei dati riducono questa eventualità. Lo studio fornisce quindi spunti importanti per la specifica formazione professionale, in linea con l’Agenda OMS per la riduzione della morbilità e della mortalità connesse allo stile di vita.

Bibliografia

Alsop T, Lehman E, Brauer S, et al. What should all health professionals know about movement behaviour change? An international Delphi-based consensus statement. British Journal of Sports Medicine 2023;57:1419-1427.

OMS. La sorveglianza Passi d’Argento.

WHO. Global action plan on physical activity 2018–2030: more active people for a healthier world

Ministero della Salute. Informativa OMS: Attività fisica

 

A cura di Carmela Rinaldi e Agatino Sanguedolce


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