Questo è il quarto capitolo di una serie dedicata all’importanza del movimento e dell’attività fisica come strumenti essenziali ma spesso trascurati per combattere l’invecchiamento e le malattie croniche. Nel seguente articolo, vi daremo dei suggerimenti su come impegnarvi nell’esercizio anche quando la motivazione è scarsa.

Quali sono le difficoltà nel partecipare ai programmi di attività fisica?

Come già accennato negli articoli precedenti, l’aderenza ai programmi di attività fisica è purtroppo molto bassa ed è altrettanto bassa l’attenzione da parte dei professionisti sanitari.
Secondo le pubblicazioni dell’American College of Sports Medicine e secondo altre fonti più recenti, gli ostacoli più comuni per la partecipazione a programmi di attività fisica e di esercizio sono raggruppabili in due categorie.
I primi, noti come fattori barriera interni, sono legati alle caratteristiche personali, al livello socio-economico-culturale, allo stato di salute percepito nonché alle credenze e alle abitudini. Questi fattori includono:

  • mancanza di tempo;
  • scarsa energia o stanchezza persistente;
  • poca motivazione;
  • timore di farsi male o di peggiorare la condizione di salute;
  • costo eccessivo;
  • imbarazzo nei confronti degli altri partecipanti;
  • percezione di isolamento sociale o mancanza di un compagno di allenamento;
  • impegni legati alla cura dei familiari (ad esempio i bambini);
  • noia e scarso divertimento;
  • pigrizia autoriferita, procrastinazione;
  • credenza di essere già abbastanza attivi;
  • incertezza di come e cosa fare;

I fattori barriera esterni sono invece legati al contesto di appartenenza, all’ambiente, al clima e alla città di residenza, compresi fattori come:

  • mancanza di strutture adeguate;
  • condizioni climatiche avverse;
  • traffico;
  • preoccupazioni legate alla sicurezza;
  • inquinamento ambientale;
  • scarso supporto familiare o tendenza all’eccessivo aiuto della persona anziana;

Per ciascuno di questi fattori barriera, si potrebbe cercare di argomentare, al fine di convincere la persona a superare i suoi limiti percepiti. Tuttavia, secondo le più autorevoli raccomandazioni delle società scientifiche, questo approccio è di scarsa utilità. Modificare gli atteggiamenti tramite la pura logica o con un approccio diretto è spesso difficile, poiché tali atteggiamenti sono legati a meccanismi personali, emotivi e culturali che fanno parte del vissuto di ogni singola persona e vanno rispettati e non giudicati.
Tra gli approcci comunicativi più consigliati troviamo il Modello Transteorico del Cambiamento di Prochaska e DiClemente e il Colloquio Motivazionale di Miller e Rollnick. Questi approcci sono stati concepiti e sviluppati per far fronte ai comportamenti e agli stili di vita, anche connessi a patologie o a comportamenti patologici. Entrambi i concetti identificano la disponibilità al cambiamento, anche focalizzando su passati successi ed esperienze e aspettative future, al fine di far leva sulla motivazione di iniziare ad adottare un nuovo comportamento salutare. Una forte motivazione, legata alla salute o a valori personali come la famiglia, è in grado di far trovare le risorse necessarie per far superare gli ostacoli apparentemente insormontabili. Detto ciò, è importante che chi desidera intraprendere un percorso di cambiamento trovi un professionista che sia adeguatamente formato su questi aspetti comunicativi, come anche raccomandato dalle recenti Linee di Indirizzo sull’Attività Fisica pubblicate nel 2021 dal Ministero della Salute.
In ogni caso, secondo gli esperti e secondo il Central Control of Disease and Prevention degli Stati Uniti, è possibile stilare una serie di consigli generali per i fattori barriera interni più comuni:

Mancanza di tempo

  • Monitorare le attività quotidiane per una settimana, quindi identificare almeno 3-5 fasce orarie di 10-30 minuti da destinare all’attività fisica, poiché poco esercizio, anche solo un minuto al giorno, è meglio di nulla.
  • Integrare l’attività fisica informale nella routine quotidiana, come per esempio andare a lavoro o a fare la spesa a piedi, parcheggiare più lontano , preferire le scale ed evitare l’uso dell’ascensore, usare la bicicletta per le commissioni, portare a spasso il cane, accompagnare i bambini al parco giochi, fare esercizio mentre si guarda la televisione.
  • Optare per attività che richiedano un investimento minimo di tempo, come camminare, fare jogging o salire le scale.

Supporto sociale

  • Spiegare il proprio interesse per l’attività fisica ad amici e familiari, cercando di coinvolgerli come sostenitori e compagni di allenamento, pianificando attività sociali che comportino esercizio, come ad esempio una passeggiata in compagnia.
  • Cercare di stringere nuove amicizie con persone fisicamente attive, unendosi a gruppi di cammino o società ludico-sportive del proprio paese.

Mancanza di energia

  • Pianificare l’attività fisica nei momenti della giornata o della settimana in cui ci si sente più energici, come il weekend o al mattino presto.
  • Considerare che l’attività fisica aumenterà il livello di energia percepita nel medio periodo, stimolando i processi metabolici e migliorando la qualità del sonno e diminuendo lo stress.

Mancanza di motivazione

  • Pianificare in anticipo, ovvero rendere l’attività fisica una parte integrante della tua routine quotidiana esattamente come si fa con l’igiene personale.
  • Unirsi a un gruppo di esercizio strutturato, come un corso di ginnastica o una palestra, in modo che ci sia uno stimolo connesso anche al piacere della compagnia.
  • Considerare i grandi benefici per la salute psico-fisica sia nel breve che nel lungo termine, connessi sia alla longevità che al benessere.

Paura di farsi male e non sapere come fare

  • Informarsi su canali istituzionali o comunque di comprovata reputazione e rivolgersi a specialisti adeguatamente formati, come ad esempio un fisioterapista;
  • Considerare che gli eventi avversi sono rari e perlopiù sono di tipo muscolo-scheletrico e si riducono fino ad annullarsi quando l’esercizio viene personalizzato e ben pianificato;
  • Iniziare con prudenza, personalizzando il programma per evitare infortuni.
  • Imparare ad allenarsi in modo appropriato, tenendo conto dell’età, del livello di forma fisica, del livello di abilità e dello stato di salute.
  • Scegliere attività che comportano un rischio minimo, come fare le scale con il corrimano o camminare con i bastoncini o fare la cyclette;
  • Sottoporsi a una visita medica preliminare se si hanno condizioni di salute non stabili, sintomi cardiovascolari (come dolore al petto o mancanza di fiato) o dolori inusuali e se si è completamente sedentari.

Mancanza di risorse economiche

  • Scegliere attività che richiedano strutture o attrezzature minime, come camminare, anche in salita, fare le scale o fare esercizi a casa.
  • Identificare le opzioni economicamente convenienti disponibili nella propria zona rivolgendosi al Comune o alla propria ASL per accedere a programmi educativi della comunità, programmi nei parchi e attività ricreative, passeggiate della salute nelle ASL, e altre risorse simili.

Condizioni meteorologiche

  • Sviluppare una serie di attività regolari che non dipendano dalle condizioni meteorologiche (ciclismo indoor, danza e ballo, nuoto indoor, esercizi in casa, salire le scale, camminare nei centri commerciali, andare in palestra, ecc.).
  • Non basare l’attività fisica solo sulle passeggiate, poichè in pieno inverno o in piena estate queste potrebbero ridursi, andando incontro ad un inevitabile declino delle prestazioni fisiche.

Obblighi familiari

  • Scambiarsi il ruolo di “babysitter” con un’altra persona che ha nipoti o bambini piccoli oppure portare i bambini piccoli al parco a piedi.
  • Esercitarsi con i bambini, fare una passeggiata insieme, giocare a rincorrersi o ballare: si trascorrerà del tempo insieme, si farà esercizio e si daranno esempi positivi ai propri figli.
  • Fare esercizi a casa sul posto, fare cyclette o usare altre attrezzature da palestra a casa mentre i bambini giocano, dormono, fanno i compiti o sono a scuola.
  • Nel caso ci si occupi di un familiare invalido, considerare l’aiuto di altri parenti o dell’assistenza domiciliare, spesso garantita o comunque facilitata tramite l’ASL di appartenenza e tramite il servizio di assistenza sociale;

Conclusioni

Con il progressivo invecchiamento della popolazione, l’attività fisica e in particolare l’esercizio fisico, rappresentano uno strumento indispensabile in uno stile di vita corretto per favorire la salute, il benessere e la longevità. Contribuisce alla prevenzione e gestione di molte malattie croniche tramite il potenziamento del sistema immunitario e la modulazione del metabolismo; inoltre migliora la qualità del sonno e aiuta a gestire lo stress, funzionando come vera e propria medicina multi sistemica.
Purtroppo, l’esercizio viene ampiamente sottovalutato e prescritto con meno puntualità rispetto ai classici farmaci, sebbene la sua azione sia unica e assolutamente insostituibile. Sono in sviluppo alcuni farmaci che possono aiutare a mantenere la massa muscolare nelle persone che non possono fare movimento, come gli anziani costretti a letto. Tuttavia, non esiste alcun rimedio che possa mantenere il livello di forza, fitness aerobica, equilibrio, coordinazione ed elasticità, nonché di salute cardio-metabolica, che tendono naturalmente a diminuire con l’inattività, ma possono migliorare a ogni età se adeguatamente stimolati tramite l’esercizio.
Gli esperti raccomandano di attenersi alle linee guida OMS e di non consigliare solamente la camminata o la ginnastica dolce come unica forma di attività per le persone anziane. Al contrario, spesso gli anziani hanno necessità di dosaggio maggiore di esercizio, poiché la sedentarietà e l’insufficiente attività fisica sono condizioni fatali e tra i principali responsabili di ospedalizzazione e invalidità.
E’ bene sottolineare che nell’utilizzo dei farmaci, difficilmente si utilizza il placebo al posto di molecole realmente attive, come ad esempio nel caso degli antibiotici. Al contrario, questo succede molto spesso con l’esercizio, dove invece vengono proposte o eseguite attività che non hanno alcun effetto terapeutico, sebbene possano però ridurre almeno in parte la sedentarietà. Probabilmente, l’essere umano è sempre alla ricerca di una soluzione facile a un problema difficile, cercando il minimo sforzo per il massimo risultato o in beneficio immediato a discapito di un risultato migliore a lungo termine. Certamente è un’argomentazione spinosa, ma dato che è in gioco la salute, occorre fare una riflessione sia a livello personale che istituzionale. I documenti programmatici OMS come il “Global action plan on physical activity 2018–2030: more active people for a healthier world” e le linee guide OMS 2020 forniscono indicazioni chiare di difficile attacco da parte di conflitti di interesse di carattere economico, come può a volte accadere con i farmaci. Praticare e consigliare attività fisica è gratis e un programma di esercizi personalizzato, se seguito nel tempo da professionisti specializzati come i fisioterapisti, richiede un piccolo investimento per un guadagno enorme, come nel caso della prevenzione delle cadute nell’anziano.
Per il futuro, si auspica che si aumenti la consapevolezza tra i professionisti sanitari e nella popolazione, in modo che tutti possano essere fisicamente più attivi, al fine di invecchiare in salute per il benessere personale e della collettività.

Bibliografia

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