Riferimento bibliografico
Noori M, Shateri Z, Babajafari S, et al. The effect of probiotic-fortified kefir on cardiovascular risk factors in elderly population: a double-blind, randomized, placebo-controlled clinical trial. BMC Nutr. 2024;10(1):74. Published 2024 May 13. doi:10.1186/s40795-024-00875-5
In sintesi
È noto in letteratura come la disbiosi intestinale abbia un ruolo peggiorativo nelle patologie cardiovascolari e metaboliche e che l’assunzione di probiotici possa influenzare il profilo lipidico. Essendo noto anche che l’assunzione di kefir migliora il profilo glicometabolico nei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2, questo studio ha valutato gli effetti dell’assunzione di kefir addizionato con probiotici rispetto a kefir semplice sui fattori di rischio cardiovascolare in pazienti anziani sani. Si è visto che l’assunzione di questo alimento è in grado di ridurre i punteggi di due score: Indice di rischio di Castelli e indice aterogenico, mentre non sembra influenzare il profilo lipidico in sé.
Il contesto e il punto di partenza
L’incidenza delle patologie cardiovascolari, che rappresentano la più comune causa di morte nel mondo, aumenta con l’avanzare dell’età. In letteratura è ormai noto che la disbiosi intestinale può causare o peggiorare patologie metaboliche e cardiovascolari. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che l’assunzione di probiotici è in grado di ridurre il livello di colesterolo sierico. Di conseguenza, diversi studi si sono occupati di indagare gli effetti del kefir nei dismetabolismi, dimostrando che potrebbe avere un ruolo nella riduzione di pressione sanguigna, emoglobina glicata e glicemia nei pazienti con diabete mellito di tipo 2. Tuttavia, non è ancora chiara la relazione tra assunzione di kefir e fattori di rischio cardiovascolare.
Le caratteristiche dello studio
Quello proposto è uno studio randomizzato controllato in doppio cieco che si è posto l’obiettivo di valutare l’effetto del kefir addizionato con Bifidobacterium longum e Lactobacillus helveticus sui fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione anziana; infatti, tra i probiotici umani, questi due generi sono stati quelli maggiormente correlati a una riduzione dei livelli di colesterolo. Sono stati reclutati in totale 72 uomini con età superiore a 65 anni non affetti da patologie metaboliche o cardiovascolari, che sono stati randomizzati in due gruppi: il gruppo di intervento ha assunto kefir addizionato con probiotici mentre il gruppo di controllo ha assunto kefir semplice, entrambi per 8 settimane consecutive. Ai partecipanti allo studio sono state rilevate misure biometriche (altezza, peso, circonferenza vita, circonferenza fianchi, BMI) all’inizio e al termine dello studio ed è stato richiesto di mantenere invariate le proprie abitudini alimentari e compilare diari alimentari.
I risultati ottenuti
All’inizio dello studio i due gruppi sono risultati omogenei per quanto riguarda la prevalenza di fattori di rischio cardiovascolare. A distanza di otto settimane, nel gruppo di intervento non è stata osservata una riduzione statisticamente significativa né dei livelli di colesterolo HDL, LDH e colesterolo totale né dei livelli di trigliceridi rispetto ai controlli. Al contrario, nel gruppo di pazienti che ha assunto kefir addizionato con probiotici è stata riscontrata una riduzione del punteggio di due score: Indice di rischio di Castelli (calcolato dividendo colesterolo totale per colesterolo HDL) e indice aterogenico.
Limiti dello studio
Il limite principale dello studio è rappresentato dalla scarsa numerosità campionaria e dalla breve durata dello studio, che potrebbero essere il motivo per cui non è stato possibile osservare un cambiamento significativo nel profilo lipidico. Inoltre, lo studio non ha valutato la composizione del microbioma dei partecipanti, di conseguenza non è noto se il consumo di probiotici ne abbia cambiato la composizione.
Quale la novità
Nessuno studio, prima di quello riportato, ha indagato il potenziale effetto dell’assunzione di kefir addizionato con precisi ceppi di probiotici sui fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione anziana.
Quali le prospettive
Nonostante lo studio abbia evidenziato l’assenza di un effetto significativo dell’assunzione di kefir addizionato con probiotici sul profilo lipidico, sembra che possa influire su alcuni score indici di rischio cardiovascolare (Castelli index e indice aterogenico); pertanto, saranno necessari ulteriori studi innanzitutto per confermare questi risultati ed eventualmente per determinare i meccanismi che ne sono alla base. Potrebbe inoltre risultare interessante valutare la presenza di un effetto statisticamente significativo con una maggiore durata dello studio e se l’assunzione di kefir addizionato con probiotici sia in grado di modificare la composizione del microbioma intestinale nella popolazione in studio.
A cura di Francesca Morani