Riferimento bibliografico

Solmi M, Radua J, Olivola M, Croce E, Soardo L, de Pablo GS et al. Age at onset of mental disorders worldwide: large-scale metaanalysis of 192 epidemiological studies. Molecular Psychiatry. 2021 Giu. https://doi.org/10.1038/s41380-021-01161-7

In sintesi

Le persone con patologie psichiatriche hanno un’aspettativa di vita di 10-15 anni inferiore rispetto alla popolazione generale, risulta quindi fondamentale cercare di capire il momento in cui avviene l’esordio di questi disturbi in modo da comprendere quando e come avviare interventi di prevenzione.
Il risultato principale raggiunto è stato quello di individuare che la percentuale di incidenza delle malattie mentali prima dei 14, 18 e 25 anni è rispettivamente del 34.6%, 48.4% e 62.5%. L’età corrispondente con il picco di esordio di queste patologie è 14.5 anni.
Questi risultati individuano le tempistiche per l’avvio di interventi di promozione della salute mentale e di prevenzione delle patologie che la riguardano, suggeriscono inoltre che il cut off dei 18 anni che viene abitualmente utilizzato per scindere le patologie mentali del bambino e dell’adulto non è più attuale e quindi occorre rafforzare l’interazione tra chi segue questo tipo di patologie nell’adolescenza e chi le segue nell’età adulta.

Il contesto e il punto di partenza

Diversi studi dimostrano come la diagnosi precoce delle patologie psichiatriche porta a un netto miglioramento degli outcome di sopravvivenza e di qualità di vita nelle persone che ne soffrono. Una volta individuati i primi sintomi diventa fondamentale intervenire in maniera tempestiva in modo da ridurre la probabilità che la situazione clinica del paziente evolva fino a una psicosi conclamata.
Un esempio di approccio preventivo mirato è l’istituzione di programmi di screening in soggetti asintomatici che hanno fattori di rischio significativi per alcuni disturbi psichiatrici, questi interventi possono essere di prevenzione selettiva o universale, a seconda che vengano fatte su un singolo individuo o sulla popolazione generale.
Per individuare a che età iniziare a intervenire in questo tipo di soggetti potenzialmente a rischio, gli autori hanno svolto una revisione degli studi presenti in letteratura, è stata quindi pubblicata una metanalisi che sintetizza i risultati di 192 articoli.

Le caratteristiche dello studio

Gli autori hanno realizzato una revisione sistematica su due diverse piattaforme di ricerca: PubMed e Web of Science. La letteratura inserita è stata pubblicata prima del 16/05/2020. Sono stati inclusi studi di coorte, prospettici o retrospettivi che hanno come argomento l’età di esordio dei disordini mentali nella popolazione generale e che basano la classificazione delle patologie individuate secondo le classificazioni ICD e DSM, scritti in inglese.
Sono stati invece esclusi gli studi che riguardano popolazioni specifiche e non la popolazione generale, quelli che parlano della prevalenza delle malattie e non dell’ età di esordio, infine non sono stati inseriti gli studi non originali.

I risultati

Partendo da 5442 possibili articoli gli autori sono giunti a includerne nello studio 192. 24 sono state le nazioni coinvolte, gli Stati Uniti sono stati la nazione più rappresentata con 54 studi.

Il risultato principale individuato è che la percentuale di soggetti affetti da disordini mentali che abbiano un esordio prima di 14, 18 e 25 anni è rispettivamente del 34.6%, 48.4% e 62.5%. Il picco e l’età media di esordio per tutti i tipi di patologia sono rispettivamente di 14.5 e 18 anni. Le patologie del neurosviluppo tendono ad essere quelle che compaiono più precocemente avendo il picco a 5.5 anni e la mediana a 12 anni, mentre i disturbi dell’umore (depressione maggiore, distimia, disturbo bipolare) sono quelli che tendono a comparire più tardivamente con un picco a 20.5 anni e una mediana a 31.

Limiti dello studio

Gli autori hanno individuato diversi limiti in questo studio, i principali sono i seguenti: innanzitutto i dati sono risultati troppo scarsi per permettere di calcolare delle stime specifiche per ogni nazione. In secondo luogo l’intervallo di confidenza del 95% si è rivelato troppo ampio per alcune stime in quanto le analisi si basavano su pochi studi. Un’altra problematica è quella dell’eterogeneità dei dati che ha reso irrealizzabile una metanalisi tradizionale. Inoltre non è stato possibile eseguire una valutazione di qualità standardizzata in quanto non sono disponibili delle misure di valutazione standard appropriate.

Quali le novità e le prospettive

Questa è la prima metanalisi epidemiologica eseguita su larga scala che include tutti gli studi trasversali e di incidenza disponibili che indagano sull’età di esordio di qualsiasi disturbo mentale ICD/DSM. La novità più importante che la riguarda è che viene dimostrato che i disturbi mentali dell’adulto originano precocemente durante la fase del neurosviluppo e hanno un picco di esordio nell’età della tarda adolescenza.

Queste considerazioni suggeriscono che la ricerca sulla salute mentale dovrebbe concentrarsi nel disegnare nuovi interventi precoci sia globali che individuali da avviare con bambini, adolescenti e giovani adulti. Alcuni interventi precoci riguardanti le patologie del neurosviluppo possono essere avviati già nelle scuole primarie. Per le malattie ad incidenza più tardiva come i disturbi dell’umore è invece possibile attuare programmi di screening e prevenzione nei ragazzi frequentanti le scuole secondarie e le università. Tutto questo andrebbe eseguito cercando di favorire una collaborazione tra medici specialisti, medici di medicina generale, pediatri e personale scolastico.

A cura di Daniele Ceriotti e Carmela Rinaldi


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