Riferimento bibliografico

Grossini E, Venkatesan S, Pour MMO, Conti A, Concina D, Opizzi A, Sanguedolce A, Rinaldi C, Russotto S, Gramaglia CM, Zeppegno P, Panella M. Beneficial effects of a combined lifestyle intervention for older people in a long-term-care facility on redox balance and endothelial function. Heliyon. 2024 Aug 8;10(16):e35850. doi: 10.1016/j.heliyon.2024.e35850. PMID: 39220897; PMCID: PMC11363854.

 

In sintesi

È abbastanza noto come adottare uno stile di vita sano, basato sull’attività fisica regolare e sul mantenere un regime dietetico bilanciato, possa migliorare l’”outcome” funzionale degli anziani ricoverati in strutture residenziali a lungo termine. È altrettanto noto come il fulcro delle azioni su cui agiscono questi interventi sia rappresentato dalla modulazione dello stress ossidativo e, ancora più in dettaglio, della funzione mitocondriale a livello dell’endotelio.

Nonostante siano disponibili informazioni relative all’efficacia anti-invecchiamento degli interventi basati sulla cosiddetta “medicina dello stile di vita”, non sono però al momento completamente chiari i meccanismi che ne sono alla base. I risultati ottenuti in questo studio evidenziano come un breve programma di “stile di vita sano” eserciti effetti anti-invecchiamento, modulando lo stress ossidativo anche a livello dei mitocondri endoteliali. Le implicazioni di questi risultati potrebbero essere correlate a strategie sia prognostiche sia terapeutiche, che potrebbero essere perseguite come metodi anti-aging.

 

Il contesto e il punto di partenza

Le teorie dell’invecchiamento sono centrate sul ruolo dei mitocondri, organuli intracellulari coinvolti nella regolazione di processi come la senescenza, l’infiammazione, e, più in generale, nella modulazione del declino età-dipendente, nonché della funzionalità dei tessuti e degli organi. Le attività anti-invecchiamento sono spesso mirate al mantenimento della funzione mitocondriale e a regolare lo stress ossidativo e l’infiammazione. Tuttavia, i dati sull’effetto di un breve programma di “stile di vita sano” sullo stress ossidativo/attività mitocondriale sono piuttosto scarsi.

Un aspetto interessante potrebbe essere anche quello di verificare se un programma di questo tipo possa esercitare effetti anti-invecchiamento attraverso la modulazione di fattori circolanti in grado di agire sui mitocondri endoteliali. I risultati ottenuti potrebbero avere interessanti ricadute non solo per l’implementazione delle conoscenze sulla fisiopatologia dell’invecchiamento e sul ruolo protettivo esercitato da uno “stile di vita sano”, ma anche per scopi diagnostici/prognostici legati alla valutazione della risposta dei soggetti a questo stile di vita e al suo mantenimento nel tempo.

 

Le caratteristiche dello studio

Lo studio è stato condotto in un gruppo di 54 anziani dell’età media di 83 anni residenti presso una RSA di Biella. Gli anziani sono stati randomizzati in due gruppi di uguale numerosità: gruppo di intervento, che ha seguito un programma di “stile di vita sano” per tre mesi e gruppo di controllo, che non lo ha seguito. Il programma di “stile di vita sano” prevedeva 45 minuti di attività fisica due volte alla settimana, una dieta sana, ricca di frutta e verdura, 30 g di proteine, calcio e vitamina D e un intervento terapeutico finalizzato al mantenimento del benessere psicologico. Il gruppo di controllo riceveva invece le cure abituali.

In tutti i partecipanti sono stati prelevati campioni di sangue prima (baseline, T0) e a tre mesi dall’avvio del programma (T1) per valutare l’andamento di marcatori plasmatici di stress ossidativo, come TBARS, 8-isoprostani, 8OHdG, glutatione (GSH) e la superossido dismutasi (SOD). Inoltre, è stato utilizzato il plasma per valutarne gli effetti sulle cellule endoteliali (HUVEC), in termini di mantenimento della funzionalità mitocondriale e di azione anti stress ossidativo.

 

I risultati ottenuti

Nel gruppo di anziani che aveva seguito il protocollo di “stile di vita sano” non è stato rilevato l’aumento dei marcatori di stress ossidativo a tre mesi dall’avvio del programma, a differenza di quanto osservato nel gruppo di controllo. È inoltre interessante rilevare come solo nel gruppo di intervento i livelli plasmatici di GSH e SOD siano risultati aumentati al T1. I dati ottenuti sulle cellule endoteliali avvalorano le azioni protettive esercitate dal programma di “stile di vita sano”. Infatti, al T1, solo nelle HUVEC trattate con plasma del gruppo di intervento è stato riscontrato un aumento della funzionalità mitocondriale, accompagnata da una riduzione del rilascio di radicali liberi dell’ossigeno e quindi dello stress ossidativo, rispetto a quanto osservato al T0.

Questo studio ha così fornito nuove informazioni relative ai meccanismi patogenetici alla base degli effetti anti-invecchiamento di un breve programma di “stile di vita sano”. In particolare, i dati raccolti dimostrano come il programma possa migliorare la condizione di stress ossidativo agendo anche a livello dei mitocondri endoteliali. Questi risultati potrebbero spiegare il meccanismo alla base del miglioramento dei risultati funzionali che sono stati osservati negli anziani del gruppo di intervento.

 

Limiti dello studio

Sebbene i dati ottenuti possano riguardare aspetti innovativi, maggiori informazioni potrebbero essere raccolte aumentando la dimensione del campione e la durata del programma di “stile di vita sano”. Inoltre, un’analisi più dettagliata dei marcatori circolanti e dei loro effetti su tipi cellulari diversi da quelle endoteliali potrebbe aumentare le conoscenze relative ai meccanismi alla base dell’invecchiamento e della protezione esercitata da programmi basati su esercizio fisico e dieta. Inoltre, la natura dei fattori circolanti dovrebbe essere analizzata più nel dettaglio e il loro ruolo nell’invecchiamento e negli effetti benefici esercitati da protocolli di “stile di vita sano” dovrebbe essere meglio chiarito.

 

Quali le novità

Un aspetto innovativo dello studio è quello di aver voluto esaminare non solo le variazioni dei marcatori plasmatici di stress ossidativo indotte da un programma di “stile di vita sano” in anziani residenti presso una RSA, ma anche la modulazione del rilascio di fattori circolanti. Inoltre, in questo studio è stata valutata l’efficacia di un programma di “stile di vita sano” di breve periodo, a differenza degli studi precedenti che generalmente si sono focalizzati su periodi di tempo maggiori.

 

Quali le prospettive

Uno degli aspetti innovativi di questo studio è quello di aver evidenziato la modulazione di fattori circolanti, al momento non noti per avere un ruolo patogenico, negli anziani del gruppo di intervento. Sarebbe interessante proseguire lo studio con ulteriori ricerche volte a caratterizzare meglio la natura di questi fattori. Le implicazioni associate a questi risultati potrebbero essere correlate a strategie sia prognostiche sia terapeutiche, che potrebbero essere perseguite come metodi anti-invecchiamento.

 

A cura di Elena Grossini


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