Una fascia d’età sempre più in viaggio?

La terza età non è una conclusione, ma un nuovo inizio…su rotaie, sentieri o strade da esplorare. Grazie ai progressi della medicina e a uno stile di vita più attivo, viaggiare dopo i 65 anni è oggi una realtà possibile per sempre più persone.

Negli ultimi decenni, viviamo più a lungo e, fortunatamente, anche in condizioni migliori. Grazie ai progressi della medicina e a un aumento di benessere generale della popolazione, l’Europa sta diventando sempre più “grande d’età”. Secondo Eurostat, al 1° gennaio 2024 oltre una persona su cinque ha più di 65 anni, e questa percentuale è in costante crescita. Nel frattempo, il numero di bambini e giovani si riduce, e la classica piramide dell’età ha cambiato forma: oggi è più simile a un diamante, con una base più stretta e una parte superiore sempre più ampia.

In Italia, questa trasformazione demografica è particolarmente marcata: la generazione dei cosiddetti baby boomer, nata tra gli anni Cinquanta e Sessanta, sta progressivamente entrando nella terza età. Questo passaggio non comporta solo nuove sfide per il sistema sanitario e le politiche sociali, ma apre anche scenari ricchi di possibilità. È l’occasione, infatti, per ripensare il significato stesso dell’invecchiare: un’età che può essere vissuta con un ritmo diverso, più consapevole, in cui concedersi qualche piacere in più, come un viaggio tanto desiderato.

Enzo Bianchi, ottantenne fondatore della comunità di Bose in Piemonte, ha ribattezzato la senilità paradossalmente come “età di vita”. Perché paradossalmente? In fondo, da vecchi si vive eccome, anzi, secondo Enzo Bianchi questo momento è da intendere come una vera e propria occasione.

Il viaggio come nuova forma di scoperta

Viaggiare dopo i 65 anni non è solo un piacere, ma anche uno strumento per mantenersi attivi e socialmente coinvolti. Per chi è in pensione e non ha più impegni lavorativi, e per chi gode di una buona stabilità economica (spesso maggiore rispetto alle nuove generazioni) il viaggio può rappresentare una nuova forma di scoperta. Un’indagine Eurostat, dedicata alle abitudini turistiche degli over 65 nel 2022, mostra un quadro interessante e sfaccettato. Sebbene questa fascia d’età rappresenti circa un quinto della popolazione europea adulta, solo il 18% di essa ha compiuto un viaggio. Un dato che suggerisce come l’età, da sola, non spieghi tutto: entrano in gioco anche fattori culturali, sociali e legati al contesto nazionale. Per esempio, in paesi più benestanti, come la Svezia, gli over 65 viaggiano in proporzione più della media, mentre in Bulgaria e Croazia viaggiano molto meno.

Inoltre, ci sono differenze tra coloro che hanno tra i 65 e i 75 anni e chi supera questa fascia d’età: le persone tra i 65 e i 70 anni, spesso fresche di pensione, tendono a viaggiare di più. Dopo i 75 anni, invece, si osserva un calo, probabilmente legato a motivazioni personali o a questioni di salute. Inoltre, gli over 65 preferiscono partire in bassa stagione e tendono a soggiornare più spesso in strutture non a pagamento (come seconde case o abitazioni di amici e parenti), per questo motivo, anche se viaggiano per periodi più lunghi rispetto alla fascia 15-64 anni, spendono meno.

Tuttavia, se consideriamo solo gli over 65, più della metà di loro non ha effettuato alcun viaggio nel corso del 2022. Un dato che evidenzia come, accanto a chi ha già riscoperto il piacere del turismo, esista ancora una larga parte della popolazione anziana che potrebbe trarne beneficio, ma che non si è ancora messa in cammino.

Ed è proprio da qui che possiamo partire: invecchiare non significa rinunciare a viaggiare, anzi. Spostarsi, conoscere, pianificare e vivere nuove esperienze può diventare parte integrante di un invecchiamento attivo e in salute. Vediamo perché!

Cosa frena gli over 65 dal mettersi in viaggio?

Secondo i dati Eurostat, i motivi cambiano con l’età: tra le persone che non viaggiano, il 41% degli over 65 cita la salute come primo ostacolo, mentre solo il 9% dei più giovani lo fa. Negli ultimi anni, proprio a fronte di queste difficoltà, si è moltiplicata l’offerta di viaggi pensati appositamente per la fascia d’età anziana. Esistono tour operator specializzati che propongono pacchetti tutto compreso: trasporti, alloggio, visite guidate e persino accompagnatori dedicati per tutta la durata del soggiorno. Come suggerisce la CNA Pensionati, è importante valutare il tipo di itinerario, la durata del viaggio e le recensioni di chi ha già provato quell’esperienza. L’età anagrafica conta, certo, ma conta molto di più essere curiosi.

Un altro fattore che pesa nella scelta di intraprendere un viaggio è quello economico. Secondo i dati Eurostat, questo fattore pesa meno per gli over 65: solo il 28% di essi indica motivazioni finanziarie, contro il 44% degli under 65. Inoltre, molti enti e aziende propongono agevolazioni dedicate ai pensionati. Ad esempio, Trenitalia offre lo sconto over 60 (tutti i dettagli sul sito ufficiale), ma anche Italo treno, treni regionali e altri trasporti prevedono sconti o ingressi ridotti per chi ha superato una certa età.

Infine, un fattore spesso sottovalutato è l’interesse personale: sempre secondo Eurostat, un terzo degli over 65 dichiara di non voler viaggiare. Ma la terza età, più che una chiusura, può diventare l’occasione per fare proprio ciò che finora non si è mai fatto. Sii curioso, leggi dei testi o guarda film che ti raccontino la bellezza di luoghi stranieri, appassionati e, in questo modo, potrai avere lo stimolo per aprirti al nuovo, alle persone, alle esperienze. Ecco allora qualche buona ragione per mettersi in cammino.

Partire sereni: soluzioni su misura per i viaggiatori over 65

Spazio alla calma e al tempo: il turismo lento

Viaggiare non significa soltanto compiere lunghi percorsi. Esistono, infatti, diverse esperienze piacevoli da poter intraprendere. Una su tutte è il turismo lento, che permette di esplorare con calma, senza stress, godendosi luoghi e culture con uno sguardo più attento.

L’Italia, con il suo ricco patrimonio naturale, offre tante destinazioni perfette per camminate nella natura, viaggi rilassanti e esperienze autentiche. Anche semplici attività come il “bagno nella foresta”, ovvero camminare nei boschi con consapevolezza, può avere effetti sul benessere fisico e mentale. Ogni età ha il suo ritmo: il viaggio può essere più bello proprio quando si rallenta.

Viaggi in compagnia, felicità condivisa

Viaggiare in gruppo è un’ottima opportunità per stringere nuove amicizie e sentirsi parte di qualcosa. Come diceva Tolstoj, e poi McCandless nel film Into the wild: “La felicità è reale solo se condivisa”. A confermarlo oggi è anche la scienza: secondo l’Harvard Study of Adult Development, uno studio che analizza da quasi un secolo i fattori che rendono felici le persone, la qualità delle relazioni sociali è uno dei più forti predittori di benessere nella terza età. Viaggiare, dunque, è anche un modo per coltivare legami e mantenersi attivi.

Turismo responsabile

Soggiornare in strutture eco-sostenibili, viaggiare con mezzi meno inquinanti, rispettare le comunità locali: sono sempre di più gli over 65 che scelgono questa forma di turismo consapevole. Un modo per restituire qualcosa ai luoghi che ci ospitano, ma anche per sentirsi parte di un mondo più attento e rispettoso.

Sapori, profumi, territori

La scoperta di un luogo passa anche attraverso il gusto: molti viaggiatori scelgono esperienze enogastronomiche per assaporare una nuova cultura, visitare cantine e aziende agricole, partecipare a showcooking o festival del cibo e del vino. Un piacere che si unisce spesso alla voglia di conoscere le tradizioni, fare shopping locale o semplicemente godersi un pranzo in compagnia.

Arte, cultura e città da vivere

Non è solo questione di musei: chi ama l’arte e la cultura cerca anche l’atmosfera dei luoghi, i dettagli di una città storica, le abitudini quotidiane di chi ci vive. Questo tipo di viaggio è perfetto nei mesi primaverili o autunnali, quando il clima è più mite e i ritmi sono meno frenetici. Secondo la biologia evoluzionista e le neuroscienze, ammirare un’opera d’arte o vivere un’esperienza estetica attiva nel nostro cervello i centri del piacere e della ricompensa. In questi momenti, i neuroni rilasciano sostanze come dopamina, serotonina e ossitocina, che generano benessere, emozioni positive e un senso di appagamento. Anche la scienza dell’immagine cerebrale lo conferma: quando siamo davanti alla bellezza, il cervello si accende (letteralmente!).

Silenzio, cammino, spiritualità

Nell’anno del Giubileo, è impossibile non menzionare una tipologia di turismo che diventa sempre più praticata. Il turismo spirituale, che sia legato alla fede, alla meditazione o alla semplice ricerca di silenzio, è una tendenza in crescita. L’Italia, con i suoi cammini (Via Francigena, Sentiero degli Dei, ecc.), santuari, abbazie e luoghi immersi nella natura, offre molte opportunità per riscoprire una dimensione interiore spesso trascurata. Ma anche, all’estero, cammini come il Cammino di Santiago sono ottime occasioni per viaggiare in solitaria, ma vivere esperienze uniche e arricchenti insieme ad altri viaggiatori. Non serve essere religiosi: basta sentire il bisogno di raggiungere mete dove si possa rallentare, riflettere, ritrovare sé stessi.

In questo articolo, speriamo di avervi dato alcuni buoni motivi per mettervi in viaggio e uscire dalla vostra zona di comfort. Anche se potremmo non essere abituati a pensare alla terza età come un momento di scoperta, possiamo almeno tentare di cambiare la nostra prospettiva. Il viaggio, in quest’ottica, può diventare un’occasione per rallentare, osservare meglio, assaporare più intensamente. Per alcuni sarà il momento di scoprire ciò che non si è mai avuto il tempo di vedere; per altri, l’opportunità di riscoprire sé stessi fuori dalla routine. I motivi per partire non mancano: il benessere fisico e mentale, le relazioni, la cultura, la natura, la spiritualità. Ma ciò che conta davvero è l’atteggiamento: non serve andare lontano, serve solo volerci andare. Perché, come scriveva Guy de Maupassant: “Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno”. E questa realtà, oggi, può cominciare anche dopo i sessantacinque.

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