Introduzione

La fibromialgia è una condizione cronica caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso e da un’eccessiva sensibilizzazione del sistema nervoso centrale, che porta a percepire in modo alterato gli stimoli dolorosi. In altre parole, il cervello delle persone con fibromialgia abbassa la soglia del dolore, amplificando anche stimoli che normalmente non sarebbero fastidiosi. Generalmente, il percorso diagnostico, molto complesso, si basa sull’anamnesi del paziente, sulla presenza di dolore diffuso e sulla valutazione di specifici tender points alla palpazione. Tra i principali fattori di rischio che favoriscono lo sviluppo della fibromialgia troviamo il sesso e l’età: colpisce soprattutto le donne, con un rapporto stimato di 9 a 1 rispetto agli uomini e tende a comparire tra i 20 e i 55 anni. In Italia si stima che circa 2 milioni di persone ne soffrano, rendendola una delle patologie reumatiche più diffuse. Anche lo stile di vita influisce: donne in sovrappeso o obese che fanno meno di un’ora di attività fisica a settimana hanno un rischio più che doppio rispetto a chi mantiene un peso sano ed è attivo. Un approccio multidisciplinare che unisca farmaci, attività fisica, supporto psicologico ed educazione, può migliorare sensibilmente la qualità della vita.

Recente letteratura scientifica conferma che l’attività fisica personalizzata è tra i trattamenti più importanti e rappresenta un alleato fondamentale per la salute e la qualità della vita.

Ma quale attività prediligere per la fibromialgia?

1) Idroterapia

Tecnica che vede l’utilizzo dell’acqua come mezzo per lo svolgimento di programmi di esercizio per fibromialgici, sfruttando le proprietà idrodinamiche, tra cui la galleggiabilità, la viscosità, la resistenza e la temperatura che deve aggirarsi intorno ai 30°C e i 32°C, favorendo il rilassamento muscolare e una migliore tolleranza allo sforzo. Recenti studi confermano come questo trattamento produca un miglioramento della tolleranza al dolore e della funzionalità psico fisica.

2) Esercizi aerobici

Recenti studi hanno confermato come esercizi di natura aerobica siano il gold standard per la gestione del dolore nei pazienti fibromialgici. Le raccomandazioni suggeriscono di raggiungere quote di 100 minuti alla settimana suddivisi in 2-3 sessioni della durata compresa tra 25 e 40 minuti ciascuna. È comunque fondamentale adattare l’esercizio alle condizioni cliniche, alle capacità fisiche e alle preferenze del singolo paziente, in modo da massimizzare sia la partecipazione continuativa al programma sia i benefici fisiologici e funzionali.

3) Esercizi di forza

La letteratura in merito a questa tipologia di esercizi è ancora limitata ma suggerisce risultati interessanti. Programmi di allenamento di forza della durata compresa tra 16 e 21 settimane e caratterizzati da intensità da moderata ad alta, mediante l’impiego di macchine, pesi liberi o del solo peso corporeo, possono determinare effetti positivi significativi e clinicamente rilevanti sul benessere, sulla sintomatologia e sulla condizione fisica delle donne affette da fibromialgia.

4) Esercizi di allungamento

L’attività fisica orientata alla flessibilità è fondamentale per la riduzione della rigidità, la gestione del dolore, l’aumento dell’ampiezza dei movimenti e l’incremento della stabilità posturale e dell’equilibrio. Diversi studi hanno dimostrato che l’allenamento della flessibilità è in grado di ridurre i sintomi caratteristici quali dolore, rigidità muscolare e affaticamento, oltre ad apportare benefici psicologici, tra cui la riduzione di ansia e depressione. In questo senso, la flessibilità si rivela utile non solo per migliorare la condizione fisica generale, ma anche come strumento di supporto al controllo dei sintomi. Considerato che la rigidità muscolare e la ridotta gamma di movimento sono fattori che compromettono significativamente la qualità della vita dei pazienti fibromialgici, l’inclusione di esercizi di allungamento nei protocolli di trattamento può contribuire a ridurre tali difficoltà, con un conseguente miglioramento del benessere globale. Generalmente, gli esercizi di allungamento vengono integrati alle attività aerobiche sia all’inizio che al termine della seduta ma è consigliabile eseguirli quotidianamente anche come strategia per limitare (non più di 20 minuti) il mantenimento di posizioni statiche per lungo tempo o in cui si assumono posture errate.

5) Ginnastiche dolci

Un ulteriore approccio efficace è rappresentato dalle ginnastiche dolci, come Tai Chi e Yoga che comportano un coinvolgimento integrato di corpo e mente, lavorando al contempo su flessibilità e potenziamento muscolare. Recente letteratura conferma queste tre discipline come trattamento integrativo per i pazienti. La pratica di queste tipologie di ginnastiche definite dolci comporta una riduzione del dolore, dell’affaticamento e dei sintomi depressivi ed un contemporaneo miglioramento della qualità del sonno, degli aspetti fisici e psicologici, migliorando conseguentemente anche la qualità della vita.

Conclusioni e prospettive future

L’evidenza scientifica conferma che un approccio multidisciplinare e personalizzato, che integri esercizio fisico, supporto psicologico, educazione sul dolore e strategie mente-corpo, migliora significativamente la sintomatologia clinica, la funzionalità fisica, il benessere psicologico e la qualità della vita dei pazienti con fibromialgia.

L’attività fisica, nelle sue diverse forme – aerobica, di forza, di allungamento e ginnastiche dolci – non solo riduce dolore e fatica, ma favorisce anche la partecipazione attiva del paziente, contribuendo a rafforzare il senso di autonomia, la fiducia nei professionisti sanitari e la qualità complessiva della vita.

In sintesi, la gestione efficace della fibromialgia richiede un equilibrio tra terapia farmacologica, attività fisica regolare e supporto multidimensionale, con l’obiettivo di ridurre i sintomi, migliorare la funzionalità e garantire un reale miglioramento della qualità della vita.

 

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