Prevenzione del delirium nei pazienti anziani durante la pandemia di SARS-CoV2

Nonostante il Covid-19 possa essere una patologia grave a tutte le età, le persone di età pari o superiore a 65 anni sono a più alto rischio di contrarre la malattia in forma severa, di andare incontro ad ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva e morte.

Il delirium, o stato confusionale acuto, è un sintomo comune, anche se atipico, di qualsiasi malattia grave negli anziani. Non sorprende quindi che sia emerso come una possibile manifestazione anche del Covid-19. Secondo dati di letteratura, il delirium costituisce la causa di accesso nel 28% dei casi di Covid-19 negli anziani, rappresentando il sesto più comune sintomo della malattia. Tuttavia, il delirium non è incluso nei criteri di segnalazione di malattia per Covid-19, quindi spesso è misconosciuto dagli operatori sanitari. Durante la degenza si manifesta nel 25-37% dei soggetti ospedalizzati in reparti non di terapia intensiva e in oltre il 65% dei pazienti che vengono ricoverati in rianimazione. I meccanismi chiamati in causa per giustificare l’insorgenza di delirium nei pazienti con Covid-19 severa includono: infezione diretta del sistema nervoso centrale, disregolazione immunitaria con neuro-infiammazione ed ipercoagulabilità che possono contribuire allo sviluppo di ischemia cerebrale, alterazioni metaboliche derivanti dalle complicanze coinvolgenti organi a distanza (reni e fegato) e ipossia secondaria all’insufficienza respiratoria. Inoltre, i pazienti ospedalizzati sono soggetti ad altri fattori precipitanti che possono contribuire all’insorgenza del delirium, quali: il ricorso a terapia psicoattiva, ventilazione meccanica, la presenza di immobilità, malnutrizione, disturbi del sonno, isolamento sociale e stress emotivo. Questi ultimi due aspetti sono favoriti dal divieto di accesso in corsia di familiari; inoltre, le possibilità di “contatto umano” e presa in carico del paziente da parte del personale sanitario, che normalmente forniscono cure e conforto al letto del paziente, risulta fortemente limitata nelle corsie dei reparti Covid. Infine, l’utilizzo da parte del personale medico di dispositivi di protezione che mascherano i volti e attutiscono le voci, rendono difficile la comunicazione ed il contatto umano.

È pertanto importante essere consapevoli del ruolo del delirium nel decorso clinico della malattia e sottoporre i pazienti a screening per tale complicanza e a strategia finalizzate alla sua prevenzione. Possibili strategie per prevenire e gestire il delirium nei pazienti ospedalizzati includono:

  • Favorire l’orientamento spazio-temporale;
  • Mantenere il paziente “attivo”, ad esempio con parole crociate o attività stimolanti;
  • Favorire l’igiene del sonno;
  • Mobilizzazione precoce del paziente;
  • Utilizzo di presidi (es. occhiali) che possano correggere deficit sensoriali;
  • Mantenere l’idratazione e l’alimentazione per os;
  • Minimizzare l’isolamento sociale: es. favorire contatti a distanza con membri della famiglia, ad es. mediante l’utilizzo di tablets
  • Limitare l’utilizzo di sostanze psicoattive.

Riferimento bibliografico:

The Importance of Delirium and Delirium Prevention in Older Adults During Lockdowns”. Sharon K. Inouye. JAMA. 2021;325(17):1779-1780. doi:10.1001/jama.2021.2211
A cura del dottor Francesco Murano


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