Il mal di testa è uno dei disturbi più comuni che ci può capitare di soffrire nel corso della nostra vita. Ciò nonostante, l’esperienza del mal di testa può variare molto da persona a persona, a seconda dei sintomi può avere diversi significati clinici e può anche manifestarsi diversamente nella terza età rispetto a prima.

Per capirne di più chiediamo a un’esperta. Nina Vashchenko è neurologa e dottoranda all’Universitò Sechenov di Mosca, dove segue le sue ricerche sugli aspetti fisiologici dell’emicrania, e tesoriera dell’Associazione Europea dei Neurologi.

Il suo campo di studio sono le sindromi del dolore come il mal di testa e l’emicrania. Cominciamo dalle basi: i mal di testa sono tutti uguali? Che differenza c’è tra emicrania e mal di testa?

No, i mal di testa non sono tutti uguali. In primo luogo, è importante sapere che ci sono due grandi categorie di cefalee: il mal di testa primario e il mal di testa secondario. Nel primo caso il mal di testa è la malattia in sé mentre un mal di testa secondario è il sintomo di qualcos’altro come problemi di natura vascolare oppure traumi, infezioni, abuso di farmaci, ecc.

I mal di testa primari più comuni sono l’emicrania e la cefalea di tipo tensivo.

Tutti abbiamo sperimentato la cefalea di tipo tensivo almeno una volta, è infatti il mal di testa primario più diffuso in assoluto: ci prende per esempio dopo una dura giornata di lavoro come la sensazione di una fascia stretta intorno alla testa, più come una pressione che un dolore. Con questo tipo di mal di testa solitamente possiamo continuare a svolgere le nostre attività quotidiane, anche se è più difficile arrivare a fine giornata. Le cause della cefalea tensiva sono spesso la tensione emotiva e quella fisica (stress, ansia o cattiva postura, per esempio quando si lavora al computer).

L’emicrania, invece, è una malattia ereditaria che ci accompagna spesso per tutta la vita, caratterizzata da ricorrenti attacchi di mal di testa di durata variabile, da 4 ore a 3 giorni. Questi mal di testa sono riconoscibili perché di solito si presentano da un solo lato con sensazioni dolorose pulsanti o palpitanti di entità moderata o grave, talvolta resi peggiori dall’attività fisica di routine. Possono anche essere accompagnati da nausea e maggiore sensibilità alla luce e ai rumori e rendono la maggior parte delle persone inabile a svolgere il proprio lavoro e ad affrontare attività sociali durante gli attacchi. Alcune persone, circa il 15% di chi soffre di emicrania, subito prima di un attacco sperimentano anche la cosiddetta aura. L’aura consiste in sintomi transitori, di solito non più lunghi di un’ora, che possono essere visivi (come lampi luminosi negli occhi) o sensoriali (come intorpidimento o formicolio).

Si stima che 17 milioni di persone in Italia (il 28% della popolazione) abbiano questo tipo di mal di testa, rendendolo il paese con la più alta prevalenza di emicrania al mondo.

È stata accertata una differente prevalenza dei disturbi cefalalgici tra gli anziani (≥65 anni) e gli adulti più giovani (˂65 anni) che può avere implicazioni per il trattamento. La cefalea di tipo tensivo e altri disturbi primari sono più comuni negli adulti più anziani, mentre l’emicrania è meno frequente.

Il mal di testa secondario che ritengo più importante richiamare per le persone anziane è invece la cefalea da abuso di farmaci. Questa cefalea è causata dall’uso cronico ed eccessivo di farmaci per gestire condizioni di dolore primario – 3 o più pillole a settimana – e dà un dolore opprimente e persistente, spesso al suo peggio al risveglio. È il mal di testa secondario più comune, soprattutto nei pazienti anziani con emicrania o cefalea tensiva.

Quali sono i segnali di pericolo ai quali dobbiamo prestare molta attenzione, quando abbiamo mal di testa dopo i 65 anni?

La possibilità di avere mal di testa secondari aumenta con l’avanzare dell’età. La diagnosi di un eventuale mal di testa secondario diventa difficoltosa se soffriamo già di un mal di testa primario, con il quale può essere confuso. Può quindi esserci utile conoscere bene i sintomi del nostro mal di testa – cosa è normale per noi provare quando abbiamo il mal di testa e cosa non lo è – per notare eventuali cambiamenti.

Un’altra cosa importante da tenere a mente sono alcuni sintomi allarmanti detti “bandiere rosse”, che indicano che dovremmo al più presto rivolgerci a un medico:

  • l’insorgenza di un nuovo mal di testa, forte e improvviso, accompagnato da:
    • debolezza, vertigini, improvvisa perdita di equilibrio o cadute, intorpidimento, formicolio o incapacità di muovere un arto;
    • problemi di linguaggio, confusione, convulsioni, cambiamenti di personalità o comportamento inappropriato;
    • visione sfocata, sdoppiata o punti ciechi;
    • febbre, respiro corto, torcicollo, eruzioni cutanee;
  • un nuovo dolore alla testa tale da tenerci svegli la notte;
  •  un mal di testa scatenato da tosse, piegamenti, attività sessuale o altre attività fisiche intense.

Anche se siamo abituati a gestire da soli il mal di testa, qualora si verifichi più spesso del solito (3 o più volte a settimana) o diventi più grave impedendoci di lavorare, dormire o partecipare alle attività quotidiane, è importante parlarne con il nostro medico di base. Il dottore ci può aiutare direttamente o saprà almeno indirizzarci a uno specialista.

Chi soffre di emicrania potrebbe notare qualche tipo di cambiamento, invecchiando?

La speranza è che chi soffre di emicrania abbia attacchi meno frequenti e più lievi man mano che invecchia. Generalmente l’emicrania migliora davvero man mano che ci addentriamo negli “anta”. Gli studi dimostrano infatti che il 40% di chi ne soffre non ha più attacchi all’età di 65 anni. Le donne che soffrono di emicrania dopo i 60 anni, cioè dopo la menopausa, quando i fattori ormonali non sono più così impattanti, sono circa la metà di quelle che ne soffrono prima della menopausa.

È quindi ragionevole aspettarsi che le emicranie migliorino con l’avanzare dell’età. Tuttavia, il numero totale di persone con emicrania in età avanzata è tutt’altro che trascurabile in molte popolazioni, in tutto il mondo.

I sintomi dell’emicrania possono cambiare nel corso della nostra vita. Ad esempio, con l’invecchiamento chi soffre di emicrania potrebbe sperimentare l’aura senza poi avere attacchi di mal di testa. Il dolore dell’emicrania con l’età può divenire meno importante e anche altri sintomi possono diminuire di intensità (per esempio gli attacchi senza nausea o l’ipersensibilità alla luce) oppure vi può essere una diminuzione della frequenza degli attacchi.

È anche possibile assistere a sfortunati “ritorni di fiamma”: in alcuni casi persone che avevano attacchi di emicrania durante l’adolescenza e i primi vent’anni li vedono ritornare dopo anni di assenza. Questi “ritorni di fiamma” sono comunque meno preoccupanti delle emicranie che insorgono ex novo e dei casi in cui i sintomi del mal di testa iniziano a mutare, perché questi ultimi possono segnalare l’insorgenza di nuovi mal di testa secondari.


ORIGINAL VERSION

Headaches are one of the most common ailments that we may experience throughout our lives. Nevertheless, the experience of headache can vary greatly from person to person. Depending on the symptoms, it can have different clinical meanings and can also manifest differently in old age than before. In order to deepen this topic, we ask to an expert.

Nina Vashchenko is a neurologist and headache specialist from Moscow. She’s currently also a PhD student at Sechenov University, where she works on her project about migraine. She is also treasurer of the resident section of the European Academy of Neurology

Your field of study is pain syndromes like headaches and migraine. Could you tell us something about these neurological diseases?

Firstly, it’s essential to understand that there are two big categories of headache: primary headaches and secondary headaches. The first one means that the headache is the disease itself, and no other reasons are causing it. The secondary headache is a symptom related to vascular problems, trauma, infection, medication, etc.

Migraine and tension-type headache are the most common primary headaches. From secondary headaches, I would tell a bit more about medication overuse headache (MOH).

Tension-type headache (TTH) is the most widespread primary headache that almost everyone experiences at least once: after a hard day at work, it feels like a tight band around the head, more like pressure than pain. With this type of headache, people usually can continue their everyday tasks; however, it’s harder to get through the day. Emotional and physical tension (stress, anxiety or poor posture, for example, when working at a computer) can often trigger TTH.

On the other hand, migraine is a hereditary disease, often life-long, and characterized by recurring headaches. These headaches are usually moderate or severe, one-sided, pulsating or throbbing in quality, can be aggravated by routine physical activity and lasts from 4 hours to 3 days. They can also be accompanied by nausea and higher sensitivity to bright light and noises. Most people with migraine can’t proceed with their work and social activities when they have a headache. Some people (about 15%) also experience aura right before a migraine headache. The aura consists of transient symptoms, usually no longer than one hour, that can be visual (like bright flashes in the eyes) or sensory (like numbness or tingling sensation).

An estimated 17 million people in Italy (28%) have this type of headache, making Italy the country with the highest prevalence of migraine in the world.
Evidence suggests a difference in the prevalence of headache disorders between the elderly (≥65 years) and younger adults (˂65 years) that may have implications for treatment. Tension-type and other primary headache disorders are more common in older adults, and only migraine headache is less frequent.

Medication overuse headache (MOH) is caused by chronic and excessive medication use to manage primary pain conditions – 3 or more pills per week. It is an oppressive, persistent headache, often at its worst on awakening, and is the most common secondary headache disorder, especially in older patients with migraine or TTH.

Are there any important red flags we have to be aware of, when we feel head pain, after 65 years?

The possibility of secondary headaches increases with age. If a person already has a primary headache, it becomes even more difficult not to miss a secondary one. It’s useful to know your headache symptoms – what’s normal for you and what’s not when you experience a headache.
You should also know about some worrisome symptoms, called “red flags”, indicating that you should get medical help right away:

  •  A sudden, new, severe headache, which may be accompanied by:
    • weakness, dizziness, sudden loss of balance or falling, numbness or tingling, inability to move your limb
    • trouble with speech, confusion, seizures, personality changes, or inappropriate behaviour
    • blurry vision, double vision, or blind spots
    • fever, shortness of breath, a stiff neck, or rash
  • Headache pain that wakes you up at night
  • Headaches that are triggered by coughing, bending, sexual activity or other intense physical activity

You may be used to managing your headaches yourself. But if your typical primary headaches occur more often than usual (3 or more times per week), are more severe than usual or keep you from working, sleeping or participating in everyday activities, it’s important to speak with your primary care physician. They can help create a treatment plan or refer you to a headache specialist.

What kind of changes could people who suffer from migraine experience as they age?

We often hope that people with migraine will have less frequent and milder migraine attacks as they get older. Unfortunately, this is not the case for everyone, and there are many people with migraine in their 60s, 70s, and 80s.

Generally, migraine indeed improves as we get into our 50s and 60s. Studies show 40% of people with migraine no longer have attacks by the age of 65. After 60, when hormonal factors are less likely to play a role, almost twice fewer women have a migraine than before menopause.
It is, therefore, reasonable to expect your migraines to get better as you get older. However, the total number of people with migraine in later life is substantial in many populations worldwide.

Migraine symptoms can change throughout a person’s lifetime. Attacks of migraine aura without the development of headache are relatively common as migraine sufferers get older. Pain may not be as severe, symptoms may be less intense (for example, attacks without nausea or significant sensitivity to light), or attacks may reduce in frequency. It is possible to have attacks in your teens or twenties that will return after years of being migraine free. It is less likely to be of a concern than headaches starting for the first time or if symptoms begin to change a great deal.

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