Il pavimento pelvico è un insieme di muscoli e tessuti che formano una vera e propria “amaca” all’interno del bacino: possiamo immaginarlo come una rete elastica che sostiene organi come la vescica, l’intestino, l’utero nelle donne e la prostata negli uomini.
Quando siamo in buona salute, quasi non ci accorgiamo della sua esistenza poiché svolge la sua funzione silenziosamente, permettendoci di urinare, evacuare e svolgere tutti i movimenti possibili.
Tuttavia a seguito di gravidanze, interventi chirurgici, con l’avanzare dell’età o per anni di sollecitazioni ripetute, quell’amaca può perdere elasticità, tono o essere danneggiata. Potrebbero, quindi, cominciare a comparire segnali chiari:
– piccole perdite di urina quando si tossisce, si ride, si solleva un peso o si corre;
– sensazione di peso nel basso ventre, più evidente a fine giornata o dopo essere stati molto tempo in piedi;
– dolore o tensione nella zona pelvica che può comparire dopo ore seduti o sforzi continui;
– fastidi nei rapporti sessuali con dolore, tensione o difficoltà a rilassare i muscoli;
– stipsi o sforzo in bagno che portano a dover “spingere molto” con sensazione di incompleto svuotamento.
I dati epidemiologici indicano che circa una donna su tre presenterà almeno un disturbo del pavimento pelvico nel corso della vita, e anche circa il 15–16 % degli uomini possono essere colpiti. La buona notizia? Esistono strategie mirate per prevenire questi problemi, mantenerne la funzionalità e tutelare una vita quotidiana attiva e serena.
Strategie pratiche per sostenere il pavimento pelvico
Ridurre i fattori che aumentano la pressione sul pavimento pelvico rappresenta un altro passo fondamentale. Mantenere una buona idratazione e un’alimentazione ricca di fibre aiuta a prevenire la stipsi e a evitare sforzi eccessivi durante l’evacuazione. Anche la scelta degli esercizi è importante: movimenti addominali particolarmente intensi o che generano spinta verso il basso possono essere sostituiti da alternative più graduali e rispettose della fisiologia del bacino.
Infine, in presenza di sintomi come perdite urinarie, dolore o tensione, una valutazione specialistica permette di individuare il tipo di difficoltà e il percorso più adatto. In alcuni casi può essere utile migliorare la forza e il controllo muscolare, in altri favorire il rilassamento e la mobilità della zona. Anche poche indicazioni personalizzate possono aiutare a orientarsi tra le attività da svolgere, quelle da evitare e gli esercizi più efficaci da integrare nella routine quotidiana.
Conclusione
Prendersi cura del pavimento pelvico significa prestare attenzione a una parte del corpo che sostiene molte funzioni importanti, anche se spesso passa inosservata. Quando compaiono segnali come perdite urinarie, sensazione di peso, dolore o difficoltà nei rapporti o nell’evacuazione, è utile confrontarsi con un professionista: un fisioterapista specializzato, un ginecologo o un urologo possono valutare la situazione e proporre indicazioni mirate. Riconoscere i cambiamenti e chiedere supporto nei momenti giusti permette di preservare la funzionalità del pavimento pelvico e di mantenere una buona qualità della vita nel tempo.
Bibliografia
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