Riferimento bibliografico

Xie, Y., Choi, T. & Al-Aly, Z. Mapping the effectiveness and risks of GLP-1 receptor agonists. Nat Med 31, 951–962 (2025). https://doi.org/10.1038/s41591-024-03412-w

 

In sintesi

I farmaci agonisti del recettore del GLP-1 (GLP-1RA) sono sempre più utilizzati per la gestione del diabete e dell’obesità. Studi recenti suggeriscono che questi farmaci possano offrire benefici oltre il semplice controllo glicemico. Un’analisi sistematica pubblicata su Nature Medicine ha esaminato gli effetti di questi farmaci su un ampio spettro di patologie, evidenziando potenziali proprietà neuroprotettive e cardiovascolari, nonché alcuni rischi da non sottovalutare.

 

Il contesto e il punto di partenza

Il diabete è una delle patologie croniche più comuni e richiede un trattamento personalizzato per una gestione ottimale. I farmaci disponibili sono numerosi, ma negli ultimi anni l’attenzione si è concentrata sui GLP-1RA, che si sono dimostrati efficaci nel controllo della glicemia e nella perdita di peso. Gli studi pregressi hanno già suggerito un possibile ruolo di questi farmaci nella riduzione del rischio cardiovascolare e nel miglioramento della funzione renale, aprendo la strada a ulteriori indagini sui loro effetti a lungo termine.

 

Le caratteristiche dello studio

Lo studio pubblicato su Nature Medicine ha analizzato un vasto database di pazienti del sistema sanitario per veterani statunitensi. Sono stati confrontati 215.970 individui in terapia con GLP-1RA con gruppi di controllo trattati con sulfoniluree, inibitori di DPP4, SGLT2i e un gruppo che proseguiva la terapia tradizionale. L’obiettivo era valutare l’associazione tra l’uso di GLP-1RA e 175 possibili esiti sanitari, con particolare attenzione ai benefici e ai rischi associati a questi farmaci.

 

I risultati ottenuti

I risultati dello studio hanno confermato che i GLP-1RA non solo migliorano il controllo glicemico e favoriscono la perdita di peso, ma offrono anche ulteriori benefici. Tra questi, si è osservata una riduzione del rischio di patologie neurodegenerative come Alzheimer e demenza, in virtù della capacità di questi farmaci di modulare i processi infiammatori e ridurre lo stress ossidativo a livello cerebrale. Inoltre, avrebbero un effetto protettivo anche su patologie psichiatriche, inclusa la schizofrenia e i disturbi da uso di sostanze (alcol, oppiacei e cannabis). Dal punto di vista cardiovascolare, si è registrata una minore incidenza di infarto miocardico, ictus e insufficienza cardiaca, mentre a livello renale i pazienti trattati con GLP-1RA hanno mostrato un rischio ridotto di insufficienza renale acuta e malattia renale cronica. È stata poi evidenziata una minore incidenza di infezioni, tra cui polmoniti batteriche e setticemia.

L’uso di questi farmaci è stato anche associato a un aumento del rischio di effetti collaterali gastrointestinali (nausea, vomito, reflusso gastroesofageo, gastroparesi), ipotensione, sincopi, disturbi muscoloscheletrici (artrite, tendinite) e un maggior rischio di nefrolitiasi e nefrite interstiziale. Un dato particolarmente rilevante è l’aumento del rischio di pancreatite acuta.

 

Limiti dello studio

Nonostante l’ampia coorte di pazienti analizzata, lo studio presenta alcune limitazioni. La popolazione di riferimento era composta prevalentemente da veterani statunitensi, con una minore rappresentanza di donne e di altre fasce demografiche. Inoltre, trattandosi di uno studio osservazionale, non è possibile stabilire con certezza un rapporto di causalità tra l’uso di GLP-1RA e gli effetti osservati. Infine, non sono state indagate differenze tra i singoli farmaci appartenenti alla classe dei GLP-1RA, che potrebbero avere effetti diversi.

 

Quali le novità?

Le evidenze raccolte suggeriscono che questi farmaci potrebbero avere un ruolo significativo nella prevenzione di patologie neurodegenerative e cardiovascolari, ampliando le prospettive di utilizzo ben oltre il diabete. Per di più, i dati relativi alla riduzione del rischio di disturbi psichiatrici e infezioni potrebbero aprire nuove linee di ricerca per comprendere meglio i meccanismi d’azione di questi farmaci.

 

Quali le prospettive?

Se confermati da ulteriori studi, i risultati ottenuti potrebbero portare a un’estensione delle indicazioni terapeutiche dei GLP-1RA. In futuro, questi farmaci potrebbero essere utilizzati non solo per il controllo glicemico e il trattamento dell’obesità, ma anche come strategie preventive per patologie neurodegenerative e cardiovascolari. Il Medico di Medicina Generale ha dunque a disposizione un farmaco efficace e versatile, da proporre in maniera sartoriale a coloro che ne possano trarre il massimo beneficio e riducendo al minimo il rischio dei potenziali effetti collaterali.

 

In conclusione

I GLP-1RA rappresentano una classe di farmaci con un enorme potenziale terapeutico. Sebbene siano necessarie ulteriori conferme, l’ipotesi che possano offrire benefici oltre la gestione del diabete e dell’obesità apre nuove prospettive nella medicina preventiva e personalizzata. Tuttavia, è essenziale proseguire con ulteriori ricerche per comprendere meglio i meccanismi d’azione e valutare il rapporto rischio-beneficio su diverse popolazioni di pazienti.

 

A cura di Alessandra Profeta

 


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