La menopausa è un passaggio fisiologico, in genere spontaneo, che la donna si trova ad attraversare nel fiore degli anni, in media dai 45 ai 55, un’età che dovrebbe consentire alla persona di godere a pieno di una vita attiva, già ricca di esperienze sul piano personale e/o professionale, ma ancora ampiamente proiettata in avanti nel tempo.

Tuttavia, il cambiamento ormonale che questa fase della vita comporta, provoca spesso una serie di disturbi fisici, nonché un diffuso malessere psicologico che talvolta è difficile descrivere e affrontare; una condizione complessa che può riuscire a turbare l’equilibrio personale e sociale raggiunto con la maturità.

Vediamo insieme di cosa si tratta e, soprattutto, come si può vivere la menopausa in modo sereno e positivo.

 

Cosa accade in menopausa – i sintomi più frequenti

Il ciclo mestruale diventa sempre più irregolare perché la produzione di ovociti nell’ovaio va gradualmente esaurendosi, fino alla sua totale interruzione. Ciò avviene a causa di una modificazione a livello del sistema nervoso centrale, in particolare dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio che regola la funzione ovarica tramite la secrezione di ormoni.

Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la menopausa è “la cessazione dei cicli mestruali ed è diagnosticata retrospettivamente dopo 12 mesi consecutivi di assenza del ciclo”.
C’è anche una forma di menopausa che viene definita ‘indotta’: non si manifesta in modo spontaneo bensì a seguito di alcuni interventi chirurgici, come l’asportazione delle ovaie – con o senza isterectomia (ovvero l’asportazione dell’utero e della cervice) – oppure dopo un trattamento farmacologico, per esempio un ciclo di chemioterapia o radioterapia previsto dal protocollo di cura del tumore.

E i sintomi? Le vampate di calore accompagnate da sudorazione, sia durante il giorno che di notte, l’umore che cambia repentinamente con momenti frequenti di tristezza e ansia fino al manifestarsi – più raramente – di forme depressive, i vuoti di memoria, un calo del desiderio sessuale, una diffusa sensazione di stanchezza, un sonno irregolare, il gonfiore della pancia e l’aumento di peso, sono fra i disturbi più comuni, e stanno a indicare il calo degli ormoni – estrogeni, progesterone e testosterone – che fino al momento della menopausa sono stati prodotti dagli ovociti e dalle cellule nutrici, organizzate nei follicoli ovarici. Gli ormoni sono inoltre necessari per far maturare la cellula uovo (o ovulo) fecondabile, e sappiamo che tutte le donne nascono con un numero limitato di ovuli, che con il tempo si esauriscono.

Il calo degli ormoni gioca dunque un ruolo centrale in questa fase delicata della vita, che contempla aspetti fisici e psicologici insieme; tuttavia è importante ricordare che anche i fattori genetici, oltre che alcune malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide e la sclerodermia, possono influenzare sia l’età della menopausa sia il quadro dei sintomi associati ad essa.

Con l’ingresso nel periodo della menopausa aumenta anche il rischio di malattie cardiovascolari e osteoarticolari, e con il passare degli anni cresce anche l’incidenza dell’osteoporosi, a causa della mancata azione protettiva degli estrogeni sulle ossa, che diventano più fragili.

 

Cosa fare quando i sintomi sono severi

Pur considerando le diverse situazioni individuali e la grande variabilità dei sintomi (per esempio, diverse donne non soffrono di alcun disturbo), la menopausa resta un passaggio significativo nella vita della donna: una fase di transizione che può durare diversi anni, e talvolta richiede una capacità di adattamento che non sempre la persona è in grado di affrontare da sola.

In alcuni casi, dove il quadro dei sintomi risulti particolarmente complesso e incida in modo determinante sulla qualità di vita della persona, il medico di medicina generale e lo specialista possono consigliare alla donna una terapia ormonale sostitutiva (TOS), dopo un’attenta valutazione del rapporto rischi e benefici. La TOS prevede la somministrazione di estrogeni e progestinici opportunamente dosati, con l’obiettivo di restituire un equilibrio all’organismo, ridurre i sintomi e prevenire eventuali malattie correlate.

In altri casi la donna può decidere di rivolgersi ad alcuni centri specializzati nel trattamento della menopausa, dove un team clinico – formato da endocrinologi, ginecologi, chirurghi, psicologi, psichiatri, sessuologi, biologi nutrizionisti, consulenti filosofici e fisioterapisti – è in grado di supportare la persona a 360 gradi, affiancandola durante l’intera fase di transizione.

Anche la partecipazione a incontri pubblici e seminari di approfondimento dedicati al tema della menopausa può essere utile per acquisire nuove conoscenze e consigli pratici.

 

Menopausa e fattori culturali

Accanto ai fattori biologici ci sono alcuni elementi, che potremmo definire culturali, che possono amplificare o, al contrario, ridurre al minimo l’insieme dei disturbi sia fisici che psicologici associati alla menopausa.

Fra gli elementi peggiorativi, troviamo la convinzione (errata) che con il concludersi della fertilità una donna entri in maniera quasi automatica nella vecchiaia, a sua volta associata ad alcuni pregiudizi negativi che tendono a rafforzare un’immagine della persona meno attraente sul piano fisico ed estetico, e meno desiderosa di affrontare nuove sfide.

Fra gli elementi migliorativi c’è invece, ancora una volta, lo stile di vita adottato dalla persona, un concetto multidimensionale che include una serie di abitudini sane e comportamenti corretti relativi ad alimentazione, esercizio fisico, smettere di fumare, e anche la disponibilità ad accrescere la rete delle relazioni sociali e assumere eventuali nuovi ruoli e impegni professionali.

Cultura e stile di vita giocano un ruolo fondamentale anche per quanto riguarda il mantenimento di una buona memoria, sia durante la menopausa che dopo: alcuni studi recenti hanno infatti mostrato una relazione fra qualità della memoria, apprendimento e livello di estrogeni. Per prevenire l’invecchiamento cerebrale e gestire i vuoti di memoria che spesso si manifestano con l’inizio della menopausa gli esperti consigliano, fra l’altro, di giocare di più e svolgere attività divertenti che mantengano il cervello in esercizio: scacchi, test logici e cruciverba possono risultare molto efficaci, così come organizzare un viaggio, imparare a ballare o apprendere una nuova lingua.

 

Menopausa e sessualità

I cambiamenti ormonali, metabolici e psicologici tipici della menopausa possono incidere in modo evidente anche sulla vita sessuale della donna, anche se non è lo stesso per tutte. Come per i sintomi, che variano da caso a caso, così accade nella sfera dell’intimità: per alcune donne la qualità della propria vita sessuale non subisce alcun cambiamento, per altre può persino migliorare, ma per molte è frequente l’esperienza di un calo del desiderio.

Consideriamo il fattore ormonale: il calo degli estrogeni può rendere meno elastico il canale vaginale e provocare secchezza vaginale, con la conseguenza di rendere più doloroso il rapporto con il proprio partner, e aumentare il rischio di infezioni vaginali. Le conseguenze possono essere una riduzione della libido e un graduale disinteresse per il sesso, oppure un senso di persistente insoddisfazione – c’è il desiderio, ma è accompagnato dalla paura del dolore fisico durante il rapporto. Un altro effetto collaterale della menopausa è la riduzione del tono del pavimento pelvico, che può associarsi a orgasmi meno intensi, e – sebbene non direttamente collegati alla menopausa – a episodi di incontinenza urinaria. Lubrificanti vaginali, esercizi fisici per tonificare il pavimento pelvico e – quando necessaria – la TOS possono aiutare la donna a gestire questi sintomi e ritrovare il piacere nella sfera sessuale.

C’è, poi, il fattore ambientale: i sintomi e i disagi provocati dalla menopausa possono rendere più faticosa la gestione della vita quotidiana – dal lavoro agli impegni familiari e domestici. La maggiore stanchezza e lo stress impediscono alla persona di rilassarsi, di risvegliare il desiderio sessuale e ‘lasciarsi andare’.

Infine, il fattore psicologico: abbiamo visto come i cambiamenti che il corpo può subire in menopausa possono restituire alla donna un’immagine di sé che a torto viene considerata meno attraente, con la conseguenza di una minore voglia di sedurre. In questo caso, oltre alle soluzioni già suggerite, anche la comunicazione diventa importante: poter condividere il proprio disagio, le proprie sensazioni e i propri bisogni con il partner può essere di aiuto. Il dialogo può aiutare a ritrovare l’intesa sessuale e ad esplorare nuove forme di erotismo, sperimentando altre modalità di appagamento.

 

Conclusioni

Qualsiasi sia la strada intrapresa per vivere al meglio la propria menopausa, c’è tuttavia un elemento costante, un filo rosso che unisce tutte le donne, e va oltre le differenze individuali superando l’ampia variabilità dei casi e dei sintomi: la menopausa diventa l’occasione per ridefinire se stesse e la propria identità – le proprie aspettative, i propri bisogni e desideri, in qualche modo la propria idea di benessere sia fisico che mentale.

A monte, e a valle, di questa delicata fase di transizione, c’è l’esigenza sempre più urgente di valorizzare l’identità femminile, promuovendo la salute e il benessere femminile in ogni fase ed età della vita, e incoraggiando una sempre maggiore partecipazione delle donne nel tessuto sociale, economico e culturale delle comunità.

 

A cura di Patrizia Salvaterra

 

Bibliografia

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