Immaginiamo una grande città. Ogni mattina si riversano troppe macchine rispetto a quanto le strade possano sopportare; lo si capisce dall’odore acre dello smog. Raggiungere i luoghi di lavoro, di svago o di aggregazione diventa incredibilmente arduo: chi può rimane a casa, spesso in solitudine. D’estate poi, complici le temperature sempre più elevate, è difficoltoso fare qualsiasi cosa, anche una breve passeggiata in un’area verde – sempre che si abbia la fortuna di averne una vicino. Per le persone che vivono in questa città, specie per gli anziani, la vita non è facile.

Quello descritto è un luogo immaginario, ma non troppo: alcune caratteristiche magari risultano familiari, perché sono le stesse di tante città, italiane e non. Ma quanto incide lo spazio fisico, sociale e culturale dei luoghi urbani in cui viviamo sull’invecchiamento attivo? Parecchio: è per questo che dal 2006 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato il programma delle città a misura di anziano (age-friendly cities), valutando strutture e servizi che rendono un ambiente urbano idoneo a favorire un invecchiamento sano. Adesso chi si occupa del settore sembra voler rimodulare questi interventi, passando dal focus dedicato esclusivamente alle persone anziane a quello di costruire città che possano essere pronte a favorire una vita longeva, perché – lo sappiamo bene – i presupposti per un invecchiamento sano cominciano dall’infanzia.

Le ragioni dietro le città a misura di anziano

L’attenzione dedicata alle città a misura di anziano è dovuta principalmente a due motivi. Il mondo odierno, infatti, sta attualmente attraversando due grandi transizioni demografiche: l’invecchiamento della popolazione e l’urbanizzazione. Diverse proiezioni demografiche indicano che, entro il 2050, la popolazione mondiale di persone di età superiore ai 60 anni dovrebbe raggiungere quasi i due miliardi e per la prima volta coinvolgerà anche le popolazioni dei paesi in via di sviluppo. Al tempo stesso, nel corso degli anni c’è stato un crescente processo di urbanizzazione: secondo i dati delle Nazioni Unite, nel 2018 il 55% della popolazione globale viveva in aree urbane (nel 1950 era il 30%). Le tendenze attuali suggeriscono che il numero e la proporzione degli abitanti delle città continueranno ad aumentare nei prossimi decenni, con una crescita più rapida nei paesi in via di sviluppo: entro il 2050, sarà il 68% della popolazione a vivere in aree urbane. In più i dati evidenziano che anche le persone anziane partecipano al fenomeno di urbanizzazione: la proporzione di persone anziane che risiede nelle città è di poco inferiore rispetto a quella delle fasce d’età più giovani, e aumenterà allo stesso ritmo delle altre; nei paesi in via di sviluppo, invece, si prevede che le persone anziane costituiranno un quarto della popolazione urbana totale.

Appare quindi evidente che rendere le città più adatte agli anziani sia un’azione necessaria per promuovere il benessere e i contributi di una larga porzione degli abitanti cittadini e mantenere le città stesse prospere. Inoltre, dal momento che la vita urbana rappresenta il contesto sociale predominante per la maggior parte della popolazione mondiale, se modificata in maniera opportuna essa ha il potenziale per modellare a sua volta numerosi fattori all’interno delle popolazioni, compresi quelli che agiscono sull’invecchiamento attivo. Sappiamo infatti che l’invecchiamento attivo dipende da una varietà di determinanti che incidono sulle persone a livello individuale, familiare e collettivo: tra questi vi sono alcune condizioni fisiche e sociali che sono in grado di influire sui comportamenti delle singole persone, sugli stili di vita e quindi – indirettamente – anche sulla salute, influenzando il modo in cui le persone invecchiano. Molti aspetti degli ambienti urbani e i servizi riflettono queste determinanti e devono quindi essere valutati tra le caratteristiche di una città a misura di anziano.

Le caratteristiche delle città a misura di anziano

Per tutte queste ragioni, nel 2006, l’OMS ha avviato un programma mirato specificamente alla salute dei residenti urbani di età pari o superiore a 60 anni, il cui obiettivo era identificare le caratteristiche principali di una città a misura di anziano da un punto di vista urbanistico, sociale e culturale. Il programma ha incoraggiato diverse città in tutto il mondo, da New York a Nairobi, passando per Istanbul (l’Italia era rappresentata da Udine), a pensare in modo costruttivo delle soluzioni per migliorare la vita delle persone anziane: una città a misura di anziano è stata definita come un luogo che incoraggia l’invecchiamento attivo ottimizzando le opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita mentre le persone invecchiano. In particolare, in una città a misura di anziano, politiche, servizi e strutture fisiche supportano e abilitano le persone ad invecchiare attivamente, riconoscendo l’ampia gamma di capacità e risorse tra le persone anziane, nonché i loro stili di vita, anticipando e rispondendo in modo flessibile ai bisogni e alle preferenze legati all’invecchiamento, proteggendo le persone più vulnerabili e promuovendo la loro inclusione e il loro contributo in tutti gli ambiti della vita comunitaria. 

Per raggiungere questi scopi, l’OMS ha individuato otto diversi domini che rendono una città una a misura di anziano e che riflettono i determinanti dell’invecchiamento attivo:

  • Spazi esterni ed edifici, trasporti e alloggi: sono le caratteristiche chiave dell’ambiente fisico di una città. Influenzando la mobilità delle persone, la sicurezza da infortuni e dalla criminalità, esse incidono in maniera significativa sull’invecchiamento attivo.
  • Ambiente sociale e culturale e partecipazione civica della cittadinanza anziana: la partecipazione di persone anziane nelle attività di socializzazione, culturali, educative e spirituali aumenta il rispetto e l’inclusione sociale, con effetti diretti sul benessere mentale. In più la partecipazione civica influenza sia l’ambiente sociale che economico della città, che rappresentano due determinanti molto importanti dell’invecchiamento attivo. 
  • Comunicazione e informazione e supporto alle comunità e servizi sanitari: fattori in grado di incidere sia sui determinanti sociali che quelli sanitari della salute. 

Il bisogno di città pronte alla longevità

Sebbene dal 2006 il programma abbia raggiunto molti degli obiettivi prefissati, progettare e pianificare città con azioni che si concentrano sulle persone anziane non è sufficiente. Diversi studi indicano il bisogno di passare da città a misura di anziano a città pronte per la longevità, che punterebbero a ridurre le minacce alla salute lungo tutto il corso della vita delle persone e contemporaneamente a migliorare il benessere delle persone anziane.

Le città pronte alla longevità, infatti, rappresentano un’opportunità unica di pianificare intenzionalmente le migliori circostanze possibili dal momento in cui persone nascono, invece di adattarsi solamente alle conseguenze di aver vissuto in determinati ambienti quando esse raggiungono la vecchiaia. Tale punto di vista prevede, tra le altre cose, considerazioni su come l’ambiente fisico urbano può evolversi in un clima che cambia, sulle esposizioni ambientali a inquinanti e sull’effetto dei determinanti della salute sociali ed economici e deve essere presente in ogni fase della progettazione e pianificazione urbana. Secondo diversi studiosi, infatti, agire su aspetti che influenzano la vita di tutte le persone nelle città, come l’inquinamento atmosferico e delle acque, la presenza di spazi verdi, la mitigazione del calore dovuto al riscaldamento globale, la partecipazione attiva culturale e sociale, l’accesso ai servizi e così via, preparerebbe tutti a una vita sostenibile e longeva nelle città del futuro.

 

Fonti:

Sánchez-González D, Rojo-Pérez F, Rodríguez-Rodríguez V, Fernández-Mayoralas G. Environmental and Psychosocial Interventions in Age-Friendly Communities and Active Ageing: A Systematic Review. Int J Environ Res Public Health. 2020 Nov 10;17(22):8305. doi: 10.3390/ijerph17228305. PMID: 33182710; PMCID: PMC7696667.

Wang, C., Sierra Huertas, D., Rowe, J.W. et al. Rethinking the urban physical environment for century-long lives: from age-friendly to longevity-ready cities. Nat Aging 1, 1088–1095 (2021). https://doi.org/10.1038/s43587-021-00140-5

World Health Organization. Global Age-friendly Cities: A Guide (World Health Organization, 2007)

Steels, Stephanie. (2015). Key characteristics of age-friendly cities and communities: A review. Cities. 47. 10.1016/j.cities.2015.02.004.

Noordzij JM, Beenackers MA, Diez Roux AV, van Lenthe FJ. Age-friendly cities: challenges for future research. Bull World Health Organ. 2019;97(6):436-437. doi:10.2471/BLT.18.224865

https://population.un.org/wup/Publications/Files/WUP2018-KeyFacts.pdf 

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