Un proverbio popolare recita “In autunno, come le foglie, cadono i capelli“, ed è comune l’idea che durante l’autunno e l’inverno si verifichi una maggiore caduta dei capelli rispetto agli altri mesi dell’anno. In realtà, possiamo affermare con certezza che durante le stagioni più fredde dell’anno si osserva non tanto una maggiore perdita di capelli, ma un rallentamento nella crescita delle unghie e di tutti i peli del corpo, compresi i capelli. Al contrario, in estate sia le unghie che i capelli crescono più rapidamente.

La caduta dei capelli viene identificata con tre denominazioni:

  • Defluvium: termine che identifica in maniera piuttosto generica un’aumentata perdita di capelli;
  • Effluvium: aumentata perdita di capelli che coinvolge il cuoio capelluto in maniera generalizzata.
  • Alopecia: perdita di peli che può coinvolgere qualsiasi parte del corpo, non solo a livello del capo. Tipicamente l’alopecia può essere di tipo cicatriziale (ossia con la distruzione del follicolo e quindi l’impossibilità di ricrescita dei peli in futuro) oppure non cicatriziale (il follicolo viene conservato e il pelo potrà ricrescere una volta risolta la causa dell’alopecia).

 

Il ciclo vitale dei capelli

Prima di procedere oltre è necessario però fare una breve introduzione sulla capacità di crescita del pelo e quindi anche del capello, che altro non è che un pelo di grosso calibro, che si dispone sul cuoio capelluto in maniera ben riconoscibile e visibile.
Il pelo ha infatti un particolare ciclo vitale composto di 3 fasi che portano alla sua nascita, allungamento e poi al distacco e alla caduta.

 

Le tre fasi del ciclo vitale del pelo sono:

  • Anagen, la cosiddetta fase di crescita, in cui il pelo nasce e si allunga
  • Catagen, in cui il pelo arresta la sua crescita e regredisce
  • Telogen, ossia una fase di riposo, in cui il pelo tende a perdere l’ancoraggio e facilmente si stacca per essere eliminato. Si ritiene che la caduta del capello e del pelo al termine del telogen possa essere promossa dalla produzione sottostante di un nuovo pelo che si presenta in fase di anagen (ossia di attiva sintesi). Il nuovo pelo sottostante può così spingere il “vecchio” pelo verso l’esterno e farlo cadere anche in seguito a traumi minimi, come ad esempio pettinare o spazzolare i capelli.

La durata di ciascuna fase varia a seconda del tipo e della localizzazione del pelo, ma possiamo affermare che, nel caso dei capelli, l’intero ciclo si compie nell’arco di alcuni anni. In questo periodo di tempo, il capello si mantiene in anagen a lungo, anche per 5-6 anni, a seguire le altre due fasi richiedono solo 2-3 mesi.

Generalmente la caduta del capello si verifica quando questo è in fase di telogen e pertanto il fenomeno viene comunemente definito Telogen Effluvium. Questo è dovuto a una temporanea alterazione nel ciclo vitale del capello, che viene portato precocemente in fase telogen con il risultato di un distacco prematuro dello stesso.
Le cause di Telogen Effluvium possono essere le più svariate: interventi chirurgici, malattie sistemiche acute, parto, importante perdita di peso, terapie farmacologiche, stress emotivi. La perdita di capelli si verifica a distanza di circa 3 mesi dall’evento scatenante e solitamente perdura per almeno 6 mesi, tempo necessario a permettere la ricrescita e il ripristino dei capelli persi.

La caduta dei capelli: un fenomeno stagionale?

La condizione di perdita acuta della maggior parte dei capelli (generalmente superiore all’80%) conseguente a chemioterapia viene invece denominata Anagen Effluvium, nella quale il pelo viene danneggiato acutamente e ne consegue il suo rapido distacco.
Sia nel Telogen Effluvium che nel Anagen Effluvium si riscontra frequentemente anche un’alterazione a carico delle unghie, che si evidenzia con fragilità – l’unghia si spezza e appare sottile all’estremità distale – e strie trasversali sulla superficie ungueale, conosciute come linee di Beau.

La caduta dei capelli: un fenomeno stagionale?

È importante distinguere queste ultime dalle strie longitudinali che si osservano comunemente sulle unghie di persone adulte e anziane, che sono probabilmente dovute a un semplice rallentamento della crescita, e comunque prive di significato clinico.

La caduta dei capelli: un fenomeno stagionale?

 

I capelli nella terza età

Infine, è importante ricordare che il follicolo pilifero risente del processo di invecchiamento e che una naturale tendenza alla rarefazione e alla perdita dei capelli è molto comune dopo i 65 anni d’età. Questo fenomeno è dovuto alla tendenza all’involuzione del pelo che diventa progressivamente più sottile, e alla riduzione della sua velocità di crescita, ma è verosimile che l’esposizione solare cronica, avvenuta in maniera cumulativa nel corso della vita, possa giocare un ulteriore ruolo nel promuovere la perdita dei capelli nella terza età.

Articoli Correlati


Iscriviti alla Newsletter

* Richiesti

Scegli la newsletter

Consenso all’utilizzo dei datiAging Project userà le informazioni che fornisci al solo scopo di inviarti la newsletter richiesta.

Puoi annullare l'iscrizione in qualsiasi momento cliccando sul link che trovi nel footer dell'email. Per informazioni sulla Privacy Policy clicca qui.

Cliccando su "Acconsenti", accetti anche che le tue informazioni saiano trasferite a Mailchimp per l'elaborazione. Ulteriori informazioni sulle privacy di Mailchimp qui