Riferimento bibliografico

Wong AKC, Bayuo J, Wong FKY, Yuen WS, Lee AYL, Chang PK, Lai JTC. Effects of a Nurse-Led Telehealth Self-care Promotion Program on the Quality of Life of Community-Dwelling Older Adults: Systematic Review and Meta-analysis. J Med Internet Res. 2022 Mar 21;24(3):e31912.

In sintesi

Una recente revisione sistematica e metanalisi ha sintetizzato le evidenze esistenti rispetto a un programma di promozione della capacità di autocura (self-care) gestito a distanza dall’infermiere rispetto ad un intervento faccia a faccia, documentando gli effetti positivi sulla qualità di vita, percezione di auto-efficacia e tono dell’umore degli anziani.

Non è stata invece riscontrata alcuna differenza rispetto al numero di ricoveri ospedalieri. Sono necessari ulteriori studi per meglio comprendere quali siano i gruppi di soggetti che possano beneficiare massimamente di un servizio supportivo a distanza e far luce su come strutturare la durata e i contenuti degli interventi proposti.

Il contesto e il punto di partenza

Incoraggiare le pratiche di autocura (self-care) e l’indipendenza degli anziani è tra le migliori soluzioni per ridurre la richiesta di costosi servizi sanitari terziari o residenziali. Adottare pratiche che promuovono la salute permette di mantenere l’autonomia, migliorare il livello di benessere e la qualità di vita. Gli infermieri giocano un ruolo determinante in ambito di prevenzione ed educazione, grazie ad un sistematico accertamento che assicura l’identificazione tempestiva dei problemi di salute, un approccio di assistenza olistico che garantisce la presa in carico di molteplici bisogni, la capacità di far riferimento ad altri professionisti sanitari in caso di necessità e l’abilità nello stabilire una relazione di fiducia con l’anziano.

Ad oggi, gli interventi di promozione della capacità di autocura sono erogati in ambienti supportivi nei quali è possibile incontrarsi fisicamente. Tuttavia, gli ostacoli legati al tempo e alla difficoltà di raggiungere la sede dell’incontro possono compromettere l’efficacia dell’intervento.

La teleassistenza si riferisce all’assistenza erogata da remoto, di solito presso il domicilio degli assistiti, attraverso i servizi delle telecomunicazioni. La teleassistenza include sistemi di allarme, strumenti di monitoraggio dello stile di vita, sistemi di tele-monitoraggio dei parametri vitali, valutazione ed educazione a distanza. La teleassistenza favorisce l’accesso alle cure, rendendole accessibili anche a chi vive in aree geograficamente isolate o ha difficoltà fisiche ad effettuare degli spostamenti.

Caratteristiche dello studio

Lo studio è una revisione sistematica con metanalisi che ha incluso 13 studi randomizzati e controllati. Gli studi sperimentali dovevano 1) avere reclutato pazienti ultrasessantenni, che vivevano in comunità; 2) aver testato un intervento di promozione della capacità di autocura attraverso la tecnologia (definita dall’uso di app, siti web, WhatsApp, SMS, email o social media, quali Facebook o Twitter, chiamate al telefono, tablet, oppure software come Zoom o Microsoft Teams e sistemi di telemonitoraggio [reattivi o proattivi]); 3) aver erogato un intervento faccia a faccia o in presenza al gruppo di controllo.

I risultati ottenuti

Complessivamente gli studi primari sono stati giudicati di buona qualità. I 13 studi inclusi nella revisione avevano reclutato complessivamente 4.097 assistiti, dei quali 2.096 nel gruppo intervento e 2.001 in quello di controllo. Il campione era prevalentemente di genere femminile (68%), di età media di 72,3 (±4,5) anni.

Gli strumenti di telecomunicazione più spesso utilizzati erano il telefono (5 studi), un sistema di tele-monitoraggio domiciliare (7 studi) oppure un software di videoconferenza o app (3 studi). Gli studi potevano prevedere l’uso combinato di più strumenti.

In tre casi, l’intervento di promozione delle capacità di autocura era condotto da un infermiere case manager, in altri tre da un infermiere di pratica avanzata, mentre nei restanti sette studi da un infermiere o infermiere di comunità. La durata dell’intervento variava da 4 a 48 settimane (mediana 24 settimane).

I risultati combinati degli studi che avevano valutato l’efficacia del tele-intervento di promozione della capacità di autocura rispetto al gruppo di controllo hanno documentato un miglioramento della qualità di vita (5/13 studi; SMD 0,12; IC 95% 0,03 a 0,20; P=0,006; I2=21%), della percezione di autoefficacia (4/13 studi; SMD 0,19; IC 95% 0,08 a 0,30; P<0,001; I2=0) e del livello di depressione (3/13 studi; SMD -0,22; IC 95% -0,36 a -0,08; P=0,03; I2=89).

Non è stata riscontrata differenza significativa rispetto al numero di ricoveri ospedalieri (7/13 studi; OR 0,70; CI 95% 0,45-1,11; P=0,13; I2=59%).

Limiti dello studio

È necessario tener conto di alcuni limiti dello studio. Per livello di depressione e numero di ricoveri ospedalieri si è registrata un’elevata eterogeneità tra gli studi inclusi. Gli studi infatti, differivano per durata, contenuto, lunghezza del follow-up e strumento di telecomunicazione utilizzato, ma non è stato possibile controllare tali differenze attraverso analisi di sensitività o meta-regressioni per il numero ridotto di pubblicazioni che esploravano tali esiti. Secondo, la revisione sistematica non ha incluso programmi di transizione erogati da professionisti sanitari ospedalieri né interventi di promozione dell’autocura patologia-specifici, in quanto i pazienti recentemente dimessi dall’ospedale avrebbero potuto essere più consapevoli e attenti alle raccomandazioni dei sanitari. Terzo, gli esiti valutati dagli studi primari sono stati misurati utilizzando strumenti self-report. Occorrono studi sperimentali che si avvalgano di misure oggettive per valutare i comportamenti di autocura degli assistiti, come ad esempio la frequenza con cui viene svolta attività fisica, l’aderenza alla dieta o il BMI.

Quale la novità

Un intervento di telepromozione della capacità di autocura gestito dall’infermiere migliora il benessere e la salute degli anziani, garantendo un servizio coerente alle preferenze degli assistiti, in termini di qualità ed equità di accesso alle cure.

Quali prospettive

Supportare gli anziani affinché assumano un ruolo attivo nel mantenersi in salute e poter rimanere in comunità più a lungo e in migliori condizioni di salute è una strategia economicamente sostenibile per fronteggiare la sfida che l’invecchiamento globale della popolazione sta ponendo di fronte ai servizi socio-sanitari.

A cura di Ines Basso


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