Pillole di scienza
Percorsi di prevenzione e cura
Lo studio RETREAT-FRAIL mostra che la riduzione della terapia antipertensiva negli anziani fragili in RSA è sicura, riduce la polifarmacoterapia e non modifica la mortalità, con un lieve aumento pressorio ma senza effetti avversi rilevanti.
Nuove evidenze suggeriscono che l’esercizio fisico e tumori cerebrali siano collegati: l’attività fisica può modulare immunità, infiammazione e microambiente tumorale, potenziando l’efficacia delle terapie nel glioma.
La meta-analisi mostra che l’aromaterapia inalata può migliorare le funzioni cognitive nei pazienti con deterioramento, aumentando i punteggi MMSE e MoCA e riducendo l’omocisteina. Un approccio naturale e promettente, sebbene servano studi più solidi.
Uno studio su oltre 45.000 infermiere mostra che ridurre la sedentarietà, soprattutto le ore davanti alla TV, e aumentare l’attività fisica leggera favorisce un invecchiamento sano attivo. Anche piccoli cambiamenti quotidiani migliorano la salute dopo i 70 anni.
Il delirium è una complicanza frequente nei pazienti con polmonite, legata a maggiore mortalità e a vulnerabilità come età avanzata, demenza e disturbi psichiatrici. Lo studio analizza prevalenza, fattori di rischio e impatto clinico, evidenziando l’importanza di un approccio integrato tra pneumologia e salute mentale.
L’intelligenza artificiale sta trasformando il supporto ai caregiver familiari, offrendo strumenti come chatbot, app e sistemi predittivi per migliorare la formazione e il benessere psicologico. Una revisione sistematica mostra risultati promettenti: maggiore consapevolezza, gestione più efficace dello stress e migliore qualità dell’assistenza.
Numerose evidenze scientifiche mostrano che l’esposizione prolungata all’inquinamento atmosferico, soprattutto in mezza età e senescenza, può compromettere le funzioni cognitive e modificare la struttura cerebrale, riducendo il volume dell’ippocampo e aumentando quello ventricolare.
Un recente studio turco evidenzia come l’alfabetizzazione sanitaria sia un fattore predittivo di un invecchiamento di successo. Le persone con maggiore educazione sanitaria mostrano migliori prospettive di salute e qualità della vita nella terza età.
La musicoterapia si conferma un supporto utile per gli anziani con decadimento cognitivo lieve e sintomi depressivi: lo studio evidenzia miglioramenti significativi nella memoria e nell’umore grazie a un programma di gruppo.
Un programma educativo multidisciplinare ha dimostrato di migliorare la qualità del sonno negli anziani fragili, riducendo risvegli notturni e aumentando l’efficienza del riposo. Un intervento semplice, economico e facilmente implementabile che contribuisce a promuovere un invecchiamento sano.
In un flash Un tuffo dove il cervello è più blu: locus coeruleus e invecchiamento cognitivo
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