Immaginate di aver trascorso una giornata estenuante quando finalmente si fa sera e arriva l’ora di andare a letto; non c’è niente di più rilassante che abbandonarsi alle soffici braccia di Morfeo e sprofondare in un sonno rinvigorente. Adesso immaginate di venire strappati via da quel tanto meritato e agognato riposo dalla vostra vescica che, non curante dei vostri sentimenti, decide che è arrivato il momento di svuotarsi: è così che inizia un’incessante processione di anime in pena tra il letto e il bagno, quasi come una punizione del contrappasso dantesca.

È risaputo che le minzioni notturne, ovvero il fatto di doversi alzare di notte per urinare, siano un fenomeno diffusissimo, sia tra i grandi che tra i piccini, e che, entro certi limiti, è considerato “normale”. Sono tantissimi gli elementi che possono influenzare questa situazione, come molti sono anche i rimedi.

Durante la giornata il nostro corpo produce una quantità variabile di urina (questo fenomeno si chiama diuresi) in maniera strettamente dipendente da vari elementi: quanti liquidi assumiamo; quanto è efficace il nostro sistema cardio circolatorio; le attività che abbiamo svolto; la nostra età e le nostre condizioni di salute. Ovviamente questo fenomeno non “va in pausa” durante la notte e mentre noi dormiamo i nostri reni continuano a produrre continuamente urine e la nostra vescica continua a riempirsi. Quindi, se il nostro corpo produce una quantità eccessiva di urine o se la nostra vescica non funziona correttamente, è possibile che si verifichi un risveglio notturno per la necessità di urinare. Da un punto di vista strettamente medico le minzioni notturne vengono spesso definite nicturia ovvero la necessità di svegliarsi più volte durante la notte, con una diuresi notturna totale di almeno il 30% di quella giornaliera. Si tratta di una condizione spesso associata all’invecchiamento con molteplici cause.

Spesso la nicturia è correlata ad altre condizioni che sono segni di patologie sistemiche più complesse. Tra questi ricordiamo:

  • Poliuria notturna: l’aumento della diuresi durante la notte. Questa è una condizione diffusa nell’anziano, spesso correlata a patologie cardiovascolari come lo scompenso cardiaco o l’insufficienza venosa: in queste condizioni il nostro corpo “sequestra” liquidi durante il giorno (che quindi non vengono eliminati con le urine) per poi riassorbirli durante la notte.
  • Pollachiuria: l’aumento della frequenza minzionale (non c’entra niente la quantità di urine prodotta!). Questa è una condizione tipicamente vescicale: patologie quali l’iperplasia prostatica benigna, la sindrome della vescica iperattiva, la sindrome urgenza-frequenza possono alterare il funzionamento della vescica, che spesso diventa più sensibile, si contrae con eccessiva forza o diventa “meno capiente”.
  • Poliuria: aumento della diuresi totale. La poliuria spesso si associa a condizioni metaboliche complesse come il diabete mellito (in cui si ha glicosuria) o il diabete insipido (dovuto ad alterazione della neuroipofisi). Altre volte invece può essere la conseguenza di terapie farmacologiche come diuretici e glicosurici.

I possibili rimedi per questo disturbo dipendono strettamente dalla sua origine: spesso una rimodulazione dell’introito idrico (ovvero bere di meno prima di andare a letto) può migliorare tantissimo la sintomatologia; nel caso di malattie cardiovascolari una modifica (o un avvio) di terapia diuretica da parte del Medico può essere una valida soluzione; nel caso di problemi vescicali (come l’iperplasia prostatica benigna) il Medico Urologo potrà proporre soluzioni farmacologiche o, in alcuni pazienti, persino interventi chirurgici.

Alla luce di quanto detto finora, è giusto chiedersi: la nicturia è un segno preoccupante? Quando bisogna andare dal medico? Nella maggior parte dei casi le minzioni notturne si associano a condizioni benigne, molto comuni e trattabili farmacologicamente, ma in rare occasioni possono essere un segno iniziale di patologie ben più gravi come i tumori della vescica (specie se associata a ematuria e pollachiuria diurna) o a masse ipofisarie. In generale, quando la sintomatologia diventa fastidiosa o quando insorge improvvisamente e non si risolve in pochi giorni bisognerebbe rivolgersi al proprio medico.

Che sia per un bicchiere di birra di troppo bevuto con gli amici o per l’incessante avanzare dell’età, alzarsi di notte per svuotare la vescica non fa piacere a nessuno, per cui non bisogna avere remore nel rivolgersi ad uno specialista se si vogliono dormire sonni tranquilli… o quantomeno se si vuole dormire anche solo per un po’.

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