Pillole di scienza

Lifestyle medicine

Vi è associazione tra il numero e l’intensità di passi giornalieri con la mortalità per tutte le cause e l’incidenza di cancro e malattie cardiovascolari? Questo studio lo dimostra e aumentare il proprio numero di passi giornalieri dovrebbe diventare una sana abitudine

L’idea di invecchiamento di successo porta con sé aspettative di alta performance, anche nella sessualità, è necessario un cambiamento di paradigma per arrivare a vivere l’invecchiamento come esperienza da accogliere anche nella sfera sessuale.

Circa due milioni di persone nel mondo sono affette da ipertensione. Lo studio analizza le più recenti evidenze riguardo al trattamento dell’ipertensione arteriosa con particolare attenzione alle modifiche degli stili di vita, alle terapie e alle nuove opzioni terapeutiche.

Come prevenire il rischio di caduta negli anziani migliorando l’equilibrio? Questo studio ha analizzato la capacità di diverse tipologie di esercizio fisico nell’aumentare il senso dell’equilibrio, vediamo insieme i risultati

Il rischio di caduta è uno dei rischi legati all’invecchiamento e al declino delle funzioni cognitive e fisiche. Questa revisione sistematica valuta i diversi vantaggi che può offrire l’Esercizio Square Stepping per migliorare la sfera cognitiva e fisica e ridurre il rischio di caduta.

La malnutrizione e le carenze vitaminiche hanno un impatto sull’invecchiamento. È fondamentale una diagnosi precoce per poter ridurre il rischio di fragilità e disabilità nel paziente anziano.

L’insonnia può causare declino cognitivo e demenza in età avanzata. Questo studio correla i disturbi del sonno e le alterazioni della memoria.

L’attività fisica riduce il rischio di varie patologie. Lo studio riportato dimostra la sua efficacia anche nel ridurre il rischio di incidenza di demenza. I famosi 10.000 passi potrebbero rientrare così nelle raccomandazioni delle linee guida per la prevenzione della demenza.

I risultati di una recente revisione sistematica di studi di coorte prospettici con meta-analisi hanno quantificato la riduzione del rischio di non-communicable diseases (NCDs) e di mortalità associate alle attività di rinforzo muscolare.

La dieta mediterranea è più efficace nella prevenzione secondaria di eventi cardiovascolari rispetto alla dieta ipolipidica. Vediamo insieme i risultati dello studio CARDIOPREV.