Mario ha 78 anni e vive da solo. Un pomeriggio riceve una telefonata: “Nonno, devi aiutarmi!“. La voce all’altro capo del telefono, che sembra proprio quella di suo nipote, racconta di avere avuto un incidente stradale e di avere urgente bisogno di soldi per evitare conseguenze legali. Mario, nel panico e preoccupato per il nipote, consegna i suoi risparmi a un “avvocato” che si presenta alla sua porta mezz’ora dopo. Solo in serata, chiamando il vero nipote, scopre di essere stato vittima di una truffa.

Questa storia, purtroppo, non è un caso isolato, basti pensare che nel 2022 oltre 25.000 sono state le truffe agli anziani in Italia. Dietro questi numeri si nascondono storie di persone che non hanno perso solo denaro, ma anche la fiducia nel prossimo e la serenità quotidiana. Le conseguenze di questi inganni vanno infatti ben oltre il danno economico: creano ferite emotive profonde, minando il senso di sicurezza e l’autonomia delle persone.

I truffatori sfruttano con calcolo e precisione le vulnerabilità degli anziani: conoscono le loro abitudini, studiano i loro comportamenti e sanno quali corde emotive toccare per conquistare la loro fiducia. Dal tradizionale porta a porta alle più sofisticate truffe online, le modalità di raggiro si evolvono continuamente, adattandosi ai cambiamenti della società e sfruttando le nuove tecnologie.

Ma c’è una buona notizia: conoscere è il primo passo per proteggersi. Comprendere come operano i truffatori, riconoscere i segnali d’allarme e sapere come reagire può fare la differenza tra cadere in una trappola o evitarla. In questo articolo approfondiremo le principali tipologie di truffe, gli strumenti più efficaci per prevenirle e il ruolo che ciascuno di noi può avere nel tutelare chi è più esposto a questi rischi.

Il declino cognitivo come fattore di rischio delle truffe agli anziani

Le truffe agli anziani non si limitano a colpire il portafoglio, ma lasciano segni profondi sul piano emotivo e sociale. Spesso queste esperienze portano le vittime a isolarsi, a perdere fiducia nel prossimo e a vivere con un costante senso di insicurezza che stravolge la loro quotidianità. La vulnerabilità degli anziani alle truffe è il risultato di una combinazione di fattori: l’isolamento sociale, il calo delle capacità cognitive legato all’età e il desiderio di mantenere la propria autonomia. I truffatori sono esperti nel manipolare le persone, facendo leva su emozioni come il senso del dovere verso i familiari, la naturale cortesia o la fiducia nelle istituzioni.

A questo proposito, le ricerche scientifiche hanno mostrato che il declino cognitivo, anche lieve, può ridurre la capacità di riconoscere situazioni fraudolente, portando a decisioni impulsive e rischiose, soprattutto in situazioni che coinvolgono aspetti emotivi o richiedono valutazioni rapide. Infatti, il declino cognitivo lieve e le prime fasi dell’Alzheimer possono compromettere la capacità di valutare criticamente situazioni rischiose, esponendo le persone al pericolo di truffe. La riduzione delle capacità analitiche e della memoria rende più difficile riconoscere scenari ingannevoli e fa prendere decisioni meno ponderate, specialmente in contesti emotivamente carichi o che richiedono una risposta rapida. Questa difficoltà porta a fare affidamento su regole semplicistiche, come fidarsi di numeri di telefono apparentemente ufficiali o reagire impulsivamente a messaggi urgenti.

Nelle fasi iniziali del declino cognitivo, molte attività quotidiane vengono gestite ancora in autonomia, rendendo difficile per i familiari e i caregiver riconoscere segni di vulnerabilità. Tuttavia, alcuni indizi possono suggerire una maggiore esposizione alle truffe, come: comportamenti insoliti nelle decisioni finanziarie, episodi di confusione legati a telefonate o email sospette, difficoltà a ricordare appuntamenti o richieste di pagamento. È quindi importante che i familiari prestino attenzione a questi segnali ed educhino i propri cari sui pericoli delle truffe.

L’evoluzione delle truffe agli anziani: dal porta a porta al digitale

Le modalità di truffa si sono evolute nel tempo, adattandosi ai cambiamenti sociali e tecnologici. Le truffe tradizionali, come quella del finto avvocato o del falso tecnico del gas, continuano a mietere vittime. Il truffatore che si presenta alla porta ha un aspetto rassicurante, spesso indossa abiti eleganti o finte divise, e usa pretesti urgenti per farsi aprire la porta, entrare in casa e spillare denaro. Ma è nel mondo digitale che le truffe hanno trovato terreno fertile, sfruttando la diffusione di internet e la vulnerabilità delle persone meno esperte nel digitale. Nel 2022, oltre 12.600 anziani sono stati vittime di truffe online, rappresentando il 12,7% del totale delle vittime di crimini informatici.

Le truffe sui social media, in particolare, rappresentano una minaccia crescente. Tra queste, le truffe sentimentali (o “love scam“) si basano sulla creazione di falsi profili per instaurare relazioni di fiducia con le vittime. Questi rapporti rimangono esclusivamente virtuali e, una volta ottenuta la fiducia, i truffatori inventano difficoltà personali, come problemi legali o di salute, per chiedere denaro. In alcuni casi, minacciano di divulgare conversazioni private o dati sensibili se non ricevono i soldi richiesti.

Un’altra tecnica comune è la falsificazione dell’identità (spoofing), in cui i truffatori utilizzano software per mascherare numeri di telefono, facendoli apparire come provenienti da istituti bancari. Con questa tattica, riescono a convincere le vittime a fornire credenziali bancarie, che poi utilizzano per svuotare i conti correnti.

Inoltre, le truffe legate agli annunci di vendita online sono un’altra insidia: i truffatori pubblicano offerte di prodotti o servizi a prezzi irrisori, inducendo le vittime a versare caparre tramite metodi di pagamento non tracciabili, come carte prepagate. Dopo il pagamento, spariscono senza lasciare traccia. In altri casi, i truffatori fingono interesse per un annuncio di vendita, promettendo un pagamento tramite bonifico estero, ma chiedono alla vittima di coprire presunte spese o tasse. A sostegno della richiesta, inviano documenti falsi, apparentemente emessi da banche o autorità governative.

Infine, anche il phishing è una modalità spopola online. Qui, i truffatori utilizzano email, SMS (smishing) o telefonate (vishing) per ottenere informazioni sensibili come password o numeri di carte di credito. Le email ingannevoli imitano i loghi e la formattazione di aziende affidabili e contengono richieste urgenti di cliccare su link malevoli o scaricare allegati infetti. Lo smishing segue lo stesso schema tramite messaggi di testo, mentre il vishing sfrutta telefonate in cui i truffatori si spacciano per operatori bancari o rappresentanti aziendali.

La crescente complessità di queste tecniche dimostra come i truffatori riescano a sfruttare non solo la tecnologia, ma anche le emozioni delle vittime, rendendo fondamentale l’alfabetizzazione digitale per prevenire queste minacce.

10 regole per difendersi dalle truffe

Come abbiamo visto nel caso di Mario, anche una singola decisione presa d’impulso può avere pesanti conseguenze. Ma ci si può difendere dalle truffe con strumenti concreti e strategie pratiche.

A casa

1. Mai aprire la porta a sconosciuti, anche se in uniforme: i truffatori sono maestri del travestimento, ma nessun ente pubblico o azienda seria manda personale di casa in casa per riscuotere denaro o controllare documenti senza preavviso.

2. Verificare sempre l’identità chiamando l’azienda: utilizzare solo i numeri ufficiali presenti sulle bollette o sul sito web dell’azienda, mai quelli forniti da chi bussa alla porta.

3. Non tenere grosse somme di denaro in casa: i truffatori spesso studiano le abitudini delle vittime e possono colpire quando sanno che ci sono contanti o oggetti di valore disponibili.

Al telefono

4. Non fornire mai dati personali o bancari: le aziende serie non chiedono mai questi dati per telefono.

5. Verificare chi chiama: in caso di chiamate da “parenti in difficoltà”, come nel caso di Mario, verificare richiamando direttamente il familiare o il 112. I truffatori fanno leva sull’urgenza proprio per impedire questa verifica.

6. Parlare con i familiari prima di decisioni finanziarie: condividere sempre dubbi e richieste sospette con persone di fiducia prima di prendere decisioni che coinvolgono denaro.

Online

7. Non aprire email o messaggi da mittenti sconosciuti: i criminali informatici usano spesso allegati infetti o link pericolosi per rubare dati sensibili.

8. Diffidare delle offerte troppo vantaggiose: quando si fa shopping online, utilizzare solo metodi di pagamento tracciabili e verificare sempre l’affidabilità del venditore.

9. Non fornire mai dati personali su siti non verificati: accertarsi sempre che l’indirizzo del sito su cui si fanno acquisti inizi con “https://” e mostri il simbolo del lucchetto.

10. Essere cauti sui social media: i truffatori creano falsi profili per conquistare la fiducia delle vittime; diffidare sempre di chi chiede denaro o informazioni personali, anche dopo lunghe conversazioni online.

In ogni caso, il numero unico di emergenza 112 è attivo 24 ore su 24 per segnalazioni e richieste di aiuto. Come dice Lino Banfi, l’attore protagonista della campagna di sensibilizzazione dell’arma dei Carabinieri contro le truffe: «Non abbiate paura di chiamare i Carabinieri: meglio un falso allarme che cadere in trappola».

 

Riferimenti bibliografici

Patricia A. Boyle, Lei Yu, Julie A. Schneider, et al. Scam Awareness Related to Incident Alzheimer Dementia and Mild Cognitive Impairment: A Prospective Cohort Study. Ann Intern Med.2019;170:702-709. [Epub 16 April 2019]. doi:10.7326/M18-2711

Ueno D, Daiku Y, Eguchi Y, Iwata M, Amano S, Ayani N, Nakamura K, Kato Y, Matsuoka T and Narumoto J (2021) Mild Cognitive Decline Is a Risk Factor for Scam Vulnerability in Older Adults. Front. Psychiatry 12:685451. doi: 10.3389/fpsyt.2021.685451

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Sito internet del Ministero dell’Interno

Sito internet dei Carabinieri

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