All’interno del progetto Choosing Wisely – Fare di più non significa fare meglio promosso da Slow Medicine, nasce una nuova scheda di Altroconsumo dedicata all’utilizzo delle statine nei pazienti anziani, realizzata con il contributo scientifico di AMGE.

 

L’indicazione è chiara: “La prescrizione delle statine in prevenzione primaria, cioè per prevenire disturbi cardiovascolari in persone a rischio che non ne abbiano già sofferto, è controindicata nelle persone con più di 80 anni, in particolare se fragili”.
Si tratta infatti di una pratica a rischio di inappropriatezza secondo AMGe – Associazione Scientifica Nazionale Multidisciplinare di Geriatria: ciò significa che i rischi potrebbero essere superiori ai benefici.

 

Cosa sono le statine e quali i rischi

Le statine sono una famiglia di farmaci indicati per ridurre il livello di colesterolo nel sangue e prevenire i danni causati dall’aterosclerosi. Vengono utilizzati per la prevenzione primaria o secondaria delle malattie cardiovascolari. Il loro meccanismo d’azione si basa sull’inibizione di un enzima deputato alla sintesi di colesterolo endogeno. Tuttavia si tratta di farmaci non privi di controindicazioni, la cui utilità va bilanciata all’interno del quadro generale soprattutto quando si tratta di persone anziane.

“Questi farmaci – spiega la scheda di Altroconsumo – vanno prescritti con prudenza negli anziani in quanto essi presentano spesso diverse condizioni che possono aumentare il rischio di effetti indesiderati.”

I principali effetti indesiderati – il cui rischio aumenta nei pazienti in polifarmacoterapia o con alterazioni della funzionalità di reni o fegato – sono: tossicità a livello muscolare, aumento degli enzimi del fegato, aumento dell’incidenza di diabete e possibile peggioramento del declino cognitivo.

Per quanto riguarda i pazienti ultra 80enni, le principali linee guida delle società cardiologiche sconsigliano fortemente l’utilizzo delle statine in prevenzione primaria e ne scoraggiano l’utilizzo in prevenzione secondaria, perché i benefici non sono sufficientemente documentati: i soggetti oltre gli 80 anni sono generalmente esclusi dagli studi clinici. Alcuni studi sembrano provare proprio il contrario, cioè che dopo i 75 anni sono i bassi livelli di colesterolo a causare un maggiore rischio di mortalità.

Nel caso della prevenzione secondaria, quando la malattia cardiovascolare si è già palesata ed è necessario prevenire un secondo evento, la prescrizione di statine andrà attentamente soppesata, soprattutto per il paziente anziano in condizione di fragilità grave, attraverso una valutazione condivisa medico/paziente dell’aspettativa e della qualità di vita, delle comorbidità, del rischio di eventi avversi. 

 

  • Scarica la scheda di Altroconsumo 

 

Immagine by Freepik

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